Santo Stefano e la Befana con il presepe vivente a Partanna Mondello

L’annunciazione, la nascita di Gesù: la storia vissuta a Betlemme nella rappresentazione vivente proposta dal gruppo artistico della parrocchia “Santa Maria degli Angeli” (associazione Dona un Sorriso) presso il ranch “Al Boschetto” di via Santocanale a Partanna Mondello il 26 dicembre e il 6 gennaio dalle ore 17 alle 19,30. “Il presepe suscita sempre stupore e meraviglia, rappresentare la nascita di Gesù e un momento di gioia. Dall’annunciazione dell’Angelo alla nascita di Gesù, la rappresentazione vivente ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme e che ci coinvolge nella storia della Salvezza”, commenta così Giuseppe Gottuso presidente del gruppo artistico Giovanni Paolo II. “La trasformazione di un boschetto nella piccola Betlemme grazie a tutto il gruppo ma in particolare - sottolinea Gottuso - allo scenografo Antonino Gottuso, all’aiuto scenografo Luigi Inguglia, a Giuseppe Labarbera e ad Agostino Salvato. Sarà possibile ammirare il villaggio costruito con capanne di legno le luci soffuse, i vestiti dell’epoca, i mestieri rappresentativi: il falegname, il maniscalco, il ricottaio, la bottega del vino, il fornaio, la massaia ecc… che faranno rivivere dei momenti indimenticabili della vita di Gesù.

Tanti gli attori intervenuti (perché i personaggi sono circa cento) - aggiunge Gottuso - in particolare voglio citare “Gesù Bambino” interpretato Salvatore Noto, 
“La Madonna” ovvero Ginevra Mileci, “San Giuseppe” ruolo fatto da Salvatore Ingrassia, i pastori del formaggio con ricotta fresca dal latte munto al momento dalla pecora Antonino Barone, Francesco Matera e Giuseppe Giacalone, i maestri del pane Angelo Patti e Francesco Camarda, i maniscalchi Roberto Gottuso, Riccardo Giacalone e tanti altri”. Il gruppo artistico parrocchiale Giovanni Paolo II mette in scena da 57 anni la passione di Gesù e da 3 anni si occupa anche di realizzare nello stesso luogo il presepe vivente “la cosa bella e significativa è che nello stesso punto dove mettiamo Gesù in croce in occasione della Pasqua lo facciamo rinascere in occasione del Natale”, conclude Gottuso.

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