Ballarò Buskers un'ottava edizione da record nonostante il caos legato al maltempo

Ph fornita da Ufficio Stampa
L’ottava edizione del Ballarò Buskers sarà ricordata perché è stato suggellato un patto di fiducia, che fino a ora era stata solo una percezione, tra Festival e Pubblico. I giorni che lo hanno preceduto infatti, sono stati accompagnati da previsioni di pioggia, mentre lo staff era al lavoro a montaggio di palchi e infopoint. La tensione era tanta, come anche la paura che la prima pioggia dopo mesi di siccità avrebbe potuto rovinare un anno di sforzi per portare il tanto atteso Festival nello storico quartiere Albergheria.Il simbolo di questo patto è stata la realizzazione di una grande mongolfiera in cartapesta, nei giorni precedenti, dai volontari e dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti che, in caso di pioggia abbondante, avrebbe rischiato di sciogliersi. Con ostinazione, il giorno prima dell’inizio è stata installata e la stessa notte, ha piovuto sulla città. Il venerdì mattina tutti si sono recati a piazza Ballarò a verificare se ci fosse ancora: c’era e forse, proprio quella resistenza inaspettata ha spinto tutti a non arrendersi.

Il Festival è stato inaugurato sotto una pioggerella insistente, e anche questa volta: nessuno si è tirato indietro: la banda del Liceo Regina Margherita ha suonato per prima durante l'inaugurazione e, a seguire, la tradizionale parata di quartiere dei Sambazita ha avuto luogo tra sorrisi e famiglie affacciate dai balconi a salutare il coloratissimo circo che tornava nelle strade.

C’erano tutti: pubblico e artisti, volontari, logistica: dal campo di Santa Chiara gremita per lo spettacolo di Circo Contemporaneo e Teatro, fino a piazza Baronio Manfredi, inaugurata quest’anno e cuore pulsante di tantissimi spettacoli; e così per tutte le piazze e le vie coinvolte nell’ottava edizione del Festival, dedicato a Santa Rosalia.

“Ancora una volta è stato confermato l’affetto, la stima e la fiducia che il pubblico ha nei confronti del Festival e del suo costante crescere e mutare, per il suo spirito politico e sociale, senza perdere mai il sorriso. - dice Marco Sorrentino, presidente dell’associazione Ballarò Busker - Un intero quartiere ha rivendicato in ogni piazza di spettacolo la sua identità, senza mai sentirsi invasa o colonizzata ma solo e sempre colmata d’amore e cura partecipata e, mai come quest’anno, capace di resistere. Siamo profondamente grati agli artisti e alle artiste che si sono esibiti, al quartiere che ci ha sostenuto, e soprattutto ai volontari, le volontarie e alla logistica, che hanno reso possibile che non solo lo spettacolo continuasse, ma che fosse il miglior Festival possibile”.

L’energia che ha animato gli oltre 150 volontari e attivisti per accogliere al meglio nel quartiere, le famiglie che sono intervenute per ammirare, gli artisti provenienti da diverse parti del mondo e la bellezza delle piazze storiche dell’Albergheria pulite e sistemate, ha permesso di mettere in scena tutto il palinsesto promesso e diretto da Riccardo Strano che, grazie alla sua esperienza, è riuscito a sostenere, supportare e dirigere tutti gli spettacoli in programma.

Grazie alla grande macchina organizzativa, alle mamme dei piccoli volontari, al grande pubblico che è arrivato, è rimasto, ha animato le piazze che, nonostante tutto, sono state accese per il grande show Ballarò Buskers Festival.

Ci vediamo con le prossime edizioni, a ottobre, ogni anno per sempre.

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