Domenica 26 maggio: Contessa Entellina “Intitoliamo la diga Garcia a Mario Francese”

L’appuntamento di domenica 26 maggio, a Contessa Entellina, riveste una particolare importanza. Salvalarte Belìce, farà, infatti, tappa alla diga Garcia. Dalle ore 9.30, una camminata sulla sponda sinistra del lago attraversando il bosco di Petraro fino al capanno di birdwatching dell’Ente gestore della Riserva Naturale Grotta di Entella, in collaborazione con il CAI Sicilia onlus.
L’iniziativa è in memoria di Mario Francese. Domenica, Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia, lancerà ufficialmente la proposta di intitolare la diga al giornalista ucciso dai corleonesi per la sua inchiesta proprio sulla costruzione della diga.
“Gli attentati, i morti ammazzati di Roccamena e Corleone, gli scomparsi del “circondario nero” e, forse, anche qualche clamoroso sequestro hanno pubblicizzato l’inizio dei lavori per la costruzione della grande diga Garcia. Un serbatoio, sul Belìce sinistro, di una capacità di 100 milioni di metri cubi al massimo invaso, di cui 20 milioni riservati alla laminazione delle piene e 60 milioni per uso irriguo e potabile. Un’opera che è stata definita “faraonica” e che, in dieci anni, comporterà una spesa di oltre 324 miliardi di lire non poteva lasciare indifferenti le grosse organizzazioni mafiose di centri tradizionali come Corleone, Monreale, Roccamena”. 
Così scriveva Mario Francese sul Giornale di Sicilia del 7 agosto 1977. Un’inchiesta, dettagliata, circostanziata, piena di riferimenti puntuali, di fatti, di nomi e cognomi, la diga è l’ordito intorno al quale egli tese una trama fitta di personaggi, avvenimenti luoghi, indagini, testimonianze, rapimenti, assassini, appalti, burocrazia, mafia e politica. Il 26 gennaio 1979, di sera, i killer della mafia aspettarono Mario Francese sotto casa e lo uccisero con cinque pallottole.

“Questa è la storia della costruzione della diga Garcia, - sottolinea Zanna - un pezzo della nostra terrificante e tragica storia siciliana. Ed è proprio per non dimenticare che lanciamo la proposta di intitolare la diga a Mario Francese”.

L’Assessore regionale alle Risorse Agricole e Alimentari, Dario Cartabellotta, si è espresso favorevolmente. “Ritengo questa iniziativa importante e meritoria. La memoria non deve essere perduta – sottolinea l’Assessore –. In quel territorio particolarmente violentato dalla mafia, il nome di Mario Francese deve diventare simbolo della Sicilia che si ribella e combatte ogni giorno la cultura ed il potere della criminalità organizzata”.



Apprezzamento e condivisione per l’iniziativa anche dal Commissario Straordinario del Consorzio di bonifica 2 Palermo, Giuseppe Dimino, attuale gestore della diga Garcia.

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