VENTUNESIMA INTIMIDZIONE A VINCENZO LIARDA:

TROVATA UNA BUSTA CON POLVERE DA SPARO, PROIETTILI E LETTERA MINATORIA SOTTO LA PORTA DELLA CASA DI CAMPAGNA

Palermo 30 maggio 2013 - Una busta contenente polvere da sparo, proiettili e una lettera minatoria è stata trovata questa mattina sotto la porta dell’abitazione di campagna di Vincenzo Liarda, nei dintorni di Polizzi Generosa. Si tratta del ventunesimo atto intimidatorio nei confronti del sindacalista, dirigente provinciale della Cgil di Palermo, segretario della Cgil di tutta la zona delle Madonie, responsabile per la legalità della Flai regionale e dell’osservatorio nazionale della Flai per la legalità.

Stamattina Liarda si è recato in campagna assieme alla sua tutela e a un muratore, per effettuare dei lavori di riparazione nella casa danneggiata da un incendio nel marzo di un anno fa. La busta, lasciata sotto la porta, è stata rinvenuta dagli stessi carabinieri presenti e sottoposta alle indagini di rito. La lettera è indirizzata a Liarda e alla sua famiglia e si fa riferimento ai suoi movimenti e al ruolo avuto in quella zona. 

“È drammatico assistere a questo stillicidio. Sono ormai decine gli atti di intimidazione giunti in questi tre anni, anche piuttosto gravi, nonostante il livello di tutela nei confronti del nostro dirigente si sia alzato - dichiara il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà - Contemporaneamente a Polizzi si è registrato anche un evento importante: lo scioglimento del Comune e il suo commissariamento straordinario per questioni di mafia. Questo non può che significare che avevamo ragione a denunciare che nel territorio continua a essere invasiva la presenza della mafia, anche oggi, nonostante il commissariamento». 

La Cgil di Palermo definisce «inquietante» e «sprezzante» il gesto di intimidazione e di sfida nei confronti del sindacato e dei suoi dirigenti ma anche e soprattutto dello Stato, che nel territorio è intervenuto per tranciare i rapporti tra la cosa pubblica e gli ambienti criminali. «E’ chiaro che a questo punto oltre a rinnovare la solidarietà di tutta la dirigente a Liarda va raccolta la sfida rinnovando la richiesta allo Stato di intensificare l’attività repressiva ma anche di prevenzione», aggiunge Maurizio Calà, che sollecita le istituzioni, a partire dai tre commissari straordinari del Comune, a proseguire con l’attività di pulizia dalle infiltrazioni mafiose. «La Cgil sta operando in questo senso con un gruppo di sindaci della zona, per rilanciare in quella parte della Sicilia le questioni del lavoro, dell’occupazione, della legalità in una zona che merita di poter riprendere a produrre senza l’inquinamento della mafia, che lì è uno degli elementi che blocca la crescita e lo sviluppo».

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