I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Catania, nella seconda decade di

novembre hanno intensificato i controlli aziendali a Catania e in tutto il circondario etneo: San Giovanni La Punta, S. Agata Li Battiati, Santa Venerina, Belpasso, Biancavilla, Acireale, Caltagirone e San Michele di Ganzaria. Nell'ambito di questi servizi finalizzati all'emersione del lavoro "nero", d'intesa con il Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, l'Arma ha sottoposto a vigilanza ispettiva varie aziende fra commercio, ristorazione ed edilizia . Il particolare impulso degli ultimi tempi è dovuto al rilancio voluto dalle Autorità regionali deputate al controllo del mondo del lavoro, cui i Carabinieri della Tutela Lavoro per la Sicilia e l'Arma territoriale dedicano particolare attenzione.

novembre hanno intensificato i controlli aziendali a Catania e in tutto il circondario etneo: San Giovanni La Punta, S. Agata Li Battiati, Santa Venerina, Belpasso, Biancavilla, Acireale, Caltagirone e San Michele di Ganzaria. Nell'ambito di questi servizi finalizzati all'emersione del lavoro "nero", d'intesa con il Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, l'Arma ha sottoposto a vigilanza ispettiva varie aziende fra commercio, ristorazione ed edilizia . Il particolare impulso degli ultimi tempi è dovuto al rilancio voluto dalle Autorità regionali deputate al controllo del mondo del lavoro, cui i Carabinieri della Tutela Lavoro per la Sicilia e l'Arma territoriale dedicano particolare attenzione.
I militari hanno complessivamente:
- ispezionate 12 aziende;
- scoperto 14 lavoratori "in nero" su 30 posizioni lavorative verificate;
- intimato la sospensione dell'attività imprenditoriale a 2 imprese edilizie:
. 1 a Caltagirone per avere impiegato "in nero" 2 lavoratori su 2 presenti;
. 1 a Santa Venerina per avere impiegato "in nero" 1 lavoratore su 2 presenti;
- intimato la sospensione dell'attività imprenditoriale a 6 imprese commerciali:
a 3 Catania di cui 1 in nero su 3(casa di riposo), 1 in nero su 5 (bar), 3 in nero su 3 presenti(bar);
1 a San Giovanni La Punta di cui 2 in nero su 3 presenti(centro medico);
1 a S. Agata Li Battiati di cui 2 in nero su 3 presenti(panificio);
1 a Biancavilla di cui 1 in nero su 5 presenti(supermercato) ;
deferito alla Procura della Repubblica di Caltagirone:
. n. 1 datore di lavoro di impresa edile controllato a Caltagirone per non avere approntato la sorveglianza sanitaria, né avere provveduto alla formazione e informazione degli operai;
n. 1 datore di lavoro di impresa edile a S. Michele di Ganzaria per non avere predisposto la sorveglianza sanitaria, la formazione e l'informazione degli operai, nonché non avere predisposto il ponteggio alla minima distanza dal fabbricato ove erano in corso lavori;
deferito alla Procura della Repubblica di Catania:
n. 1 titolare di una gioielleria nel centro commerciale Etnapolis di Belpasso, per avere utilizzato impianti di sorveglianza senza l'autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro;
n. 1 titolare di un bar a Catania, responsabile anche questi di avere predisposto e utilizzato impianti di video sorveglianza senza l'autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania,
I commercianti sospesi hanno ottemperato alle prescrizioni ed hanno regolarizzato i dipendenti in nero e versando sanzioni aggiuntive per un totale di 15600,00€: dovranno inoltre versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti ai 14 lavoratori delle imprese sospese, oltre a corrispondere una maxi sanzione di 4000€ per ogni lavoratore scoperto "in nero". Nel complesso sono state contestate sanzioni amministrative e ammende per oltre 130.000,00€, recuperati 18.000,00€ di contributi INPS : anche in questo caso vale il concetto che il "lavoratore in nero" allorché emerge costa di più del lavoratore tutelato a norma di legge.
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