Amat, La Corte (Leva Democratica): “Cda si dimetta, altrimenti intervenga il sindaco”.
“Nuovi turni, riordino linee e decreto ingiuntivo segno d’inadeguatezza dei vertici aziendali”
“L’Amat non può essere gestita da un Consiglio d’amministrazione che continua a collezionare un fallimento dietro l’altro: dai nuovi turni al riordino delle linee e in ultimo al mancato accantonamento in bilancio delle somme necessarie per far fronte a sentenze pregresse, che condannano l’azienda a corrispondere svariati milioni di euro ad alcuni dipendenti. Questi sono alcuni dei motivi per cui il Cda si deve dimettere”. È quanto afferma il consigliere comunale Orazio La Corte (Leva Democratica), al termine dell’audizione della commissione Aziende nei locali di via Roccazzo. La Corte punta il dito contro il presidente dell’Amat: “Sembra quasi che Gristina, autoproclamatosi anche direttore generale senza averne i titoli, sia solamente aggrappato alla poltrona e ad un compenso di 1.200 euro al mese”.
“Oggi – sottolinea il consigliere comunale – durante il faccia a faccia in commissione è emersa, ancora una volta, la sua inadeguatezza e approssimazione. Contrariamente a quanto dichiarato dal presidente, infatti, esiste una sentenza della Cassazione sezione Lavoro (la n°4655 del 25-2-2011) che chiude il contenzioso con i lavoratori. Tant’è che per effetto di un decreto ingiuntivo sono stati bloccati 2,9 milioni di euro, come dichiarato dallo stesso Gristina. Questa situazione mette a rischio i conti dell’Amat e gli stipendi dei dipendenti, già penalizzati dalle politiche di gestione dell’azienda. I nuovi turni, oltre ai disagi agli autisti ed ai cittadini, stanno provocando una diminuzione dei chilometri percorsi. Ciò significa meno contributi dalla Regione. Ma non è tutto. Ho chiesto al responsabile del servizio Organismi Partecipati, Sergio Pollicita, d’intervenire per il disallineamento dei conti dovuto all’accordo aziendale sulla turnazione”.
“Lo sciopero di venerdì scorso, proclamato da Cobas e Ugl, è l’ennesima dimostrazione del malessere che serpeggia tra i lavoratori”, aggiunge La Corte. “L’amministrazione comunale – conclude – non può più far finta di nulla: il sindaco Orlando rimuova subito i componenti del Cda prima che sia troppo tardi, per rimediare agli errori di valutazione fatti nella scelta dell’attuale management”.
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