Il deputato all’Ars Pino Apprendi ha dichiarato: “Vengo a conoscenza che, finalmente, l’Amministrazione regionale ha deciso la chiusura della superflua struttura periferica di Catania dell’Ufficio del Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti. Immagino che tale decisione preceda altre, mirate e corpose, iniziative, a livello governativo regionale, dirette a ridurre gli esosi costi di mantenimento dell’elefantiaco apparato politico-burocratico con l’obiettivo, da tutti auspicato, di reperire risorse e personale da destinare all’attuazione di efficaci politiche di promozione e tutela dei diritti umani e della dignità della persona. In Sicilia, a Statuto speciale vigente, sussistono tutti i presupposti giuridici, amministrativi e politici, idonei a consentire all’Ente Regione di pianificare interventi, anche con il concorso dello Stato e della U.E., per il presente e per l’immediato futuro , a favore dei disabili, delle persone private della libertà personale ed ex
detenuti, dei minori a rischio e abbandonati, dei ristretti negli istituti di pena minorili, degli indigenti e degli anziani non autosufficienti. Dopo l’assenza di adeguate azioni, amministrative e legislative, e dopo le recenti confuse e sussultorie proposte esternate dal Presidente della Regione solo a seguito di giustificate
pressioni mediatiche (senza precedenti), è arrivato il momento per il Governo regionale ( e per lo specifico assessorato regionale ancora privo del vertice politico) di occuparsi , seriamente e concretamente, della drammatica problematica afferente la tutela dei diritti umani e della persona senza improvvisazioni e con
la preventiva consultazione di tutti i soggetti interessati ( organizzazioni del volontariato, dei diritti umani, operatori penitenziari ecc.). Aggiungo, data la rilevanza della questione, che non appare superfluo convocare , al più presto, un’apposita Conferenza Regionale di settore con lo scopo di fornire al Governo
Regionale e all’ARS utili elementi di valutazione per quanto di competenza”.
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