Acqua: Steni Di Piazza (Movimento 5 Stelle), anche per le sorti del turismo nella nostra isola, necessaria cabina di regia a livello centrale che sostituisca l’inefficiente governo della Regione

Mentre ci si infervora sul tetto degli stipendi dei politici all’Ars, Palermo e la Sicilia soccombono per la carenza di acqua. Per Steni Di Piazza, candidato al Senato collegio 1 di Palermo con il Moivimento 5 Stelle, basterebbe ascoltare Mario Pagliaro, ricercatore al Cnr di Palermo e docente di nuove tecnologie dell'energia al Polo Fotovoltaico della Sicilia, il quale ci dice che “La Sicilia getta a mare il 30% dell'acqua che raccoglie nelle dighe, ma con un'accurata gestione delle risorse a disposizione, anche quelle naturali, potrebbe evitare questo enorme spreco e sostenere lunghi periodi di siccità senza disagi alla gente”. La Sicilia purtroppo è un posto che soffre storici ritardi infrastrutturali. Una regione dove un terzo dell'acqua raccolta a un certo punto deve essere gettata in mare, perché le dighe hanno carenze strutturali. Oggi basta portare l'esempio della diga Rosamarina, la grande riserva di Palermo: nel 2016 una prescrizione ministeriale ha ridotto la capacità e ci ha costretto a buttare 40 milioni di metri cubi. Parliamo di 40 miliardi di litri che potrebbero approvvigionare la città per più di 200 giorni. «La crisi della mancanza d’acqua - sottolinea Steni Di Piazza - rischia di danneggiare la nostra isola anche sotto l’aspetto dell’attività turistica: B&B con acqua razionata, alberghi costretti a reperire l’acqua facendo ricorso ai privati con costi che lievitano a vista d’occhio. Ci vuole un intervento del governo centrale che crei un'unica cabina di regia che sostituisca l’inefficiente governo della Regione per la realizzazione delle opere». Attraverso una Banca Pubblica per gli investimenti, poi, si potrebbe erogare credito a tassi agevolati alle imprese siciliane, ricostruendo la regione dalle macerie create dai pessimi governi precedenti. Senza contare che con l’apertura di cantieri per la rete idrica e la sistemazione delle dighe per renderle agibili al 100%, si darebbe lavoro a migliaia di cittadini e si risolverebbe il problema della sete. «Per tutto questo, mi impegno su questo tema affinché venga affrontato e risolto a livello nazionale».

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