Chi si accanisce contro Pachino e i famosi pomodorini?


di Germano Scargiali
Un nume cattivo si accanisce contro Pachino? Chi odia Pachino e vuole “incastrare” questa cittadina ben collocata in un angolo suggestivo di Sicilia
e famosa un tempo per il vino rosso ed oggi per i famosi pomodorini? Non c'è dubbio che questi abbiano creato un business in una regione - la Sicilia - certamente in parziale sottosviluppo. Un fenomeno contraddittorio che pochi riescono ad interpretare e pochi - addirittura - azzardano studi seri per spiegare il tutto ed avanzare "vere" soluzioni.

Dopo la beffa dei pomodorini del Camerun in vendita non solo in Italia, non solo in Sicilia, ma proprio in un hard discount pachinese, dopo le mille imitazioni di questo prodotto unico e prelibato, ecco un incendio doloso che viene a colpire una delle maggiori aziende di produzione del pregiato ortaggio…

Sarebbe poca cosa se l'episodio non si sommasse ai precedenti, ma sembra il continuare di una persecuzione... L’incendio si è scatenato poco dopo le 3.30 della notte nell’azienda agricola Fortunato Srl di contrada Pianetti a Pachino. A bruciare non i pomodorini, ma un deposito vicino al magazzino per la lavorazione del prodotto dove si trovavano accatastate cassette per il confezionamento dei prodotti.

L’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato il peggio, ma il danno è notevole…

La Fortunato Srl è una delle aziende leader nell’esportazione di ortaggi e in particolare nella commercializzazione del pomodorino Igp di Pachino. Sebastiano Fortunato non è un signor nessuno: titolare dell’azienda insieme al fratello, fino ad un mese fa ha ricoperto la carica di presidente del Consorzio pomodorino Igp di Pachino.

A commentare l’accaduto è stato fra i primi il deputato all’Ars Pippo Gennuso: "Un altro vile attentato – ha scritto su Face book l’uomo politico – è stato commesso questa notte a Pachino ai danni dell'azienda agricola Fortunato. Quella degli attentati e del malaffare a Pachino, è diventata una vera e propria piaga sociale. Innanzitutto va la mia più piena solidarietà ai fratelli Sebastiano e Joseph Fortunato, vittime di questo ‘avvertimento’ con il fuoco. Alle istituzioni dico che bisogna mettere a ferro e fuoco il territorio di Pachino contro il rialzare della testa da parte della criminalità organizzata, con azioni delittuose che ricordano i nefasti Anni '90. Alla luce dell'attentato di questa notte, invito i cittadini di Pachino, la società civile, i sindacati, le persone perbene a mobilitarsi per organizzare insieme una manifestazione antimafia". 

Evidentemente, l’episodio non resta isolato, ma è il culmine della presenza di un malaffare che gli stessi industriali colpiti (è così difficile esserlo in Sicilia per i più svariati motivi) non esitano a definirsi esausti di dover operare in un contesto in cui la serenità è meno dell’eccezione, praticamente non esiste. Così come poco si fa perché la definizione Igp (indicazione geografica tipica) non resti un mero “orpello” di carattere pubblicitario, ma divenga anche uno scudo contro le contraffazioni che sono spesso ben di più della concorrenza sleale, perché finiscono persino con lo screditare il prodotto pregiato. Il vero pomodorino di pachino si distingue per il diametro ridottissimo, l’ottimo livello di maturazione al quale viene messo in vendita ed il gusto dolcissimo e dall’inconfondibile profumo …per chi lo conosce e lo sa distinguere.



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