" Via dei Tesori" a Palermo. Stanza multimediale di Boris Giuliano in Questura, un tempo chiesa di San Demetrio


di Ambra Dagro
Una scrivania, quella che usava fino a quella mattina del 21 luglio 1979 quando è stato ucciso in via Di Blasi all'interno del Bar Lux a Palermo per mano di Bagarella, insieme a una gigantografia della foto insieme al figlio Alessandro, oggi capo dello Sco ( Servizio Centrale Operativo) a Roma. In poche parole questa è la stanza multimediale di Giorgio Boris Giuliano riprodotta una seconda volta( la prima lo scorso 21 luglio in occasione della commemorazione) per la " Via dei Tesori".
Un viaggio emozionale in quello che era il mondo lavorativo di Giuliano. Tutto è stato accuratamente collocato per volere del questore di Palermo,Renato Cortese, anche diversi fascicoli e quelle carte di mille casi che probabilmente portarono alla sua uccisione. Giuliano dietro quell' aria apparentemente burbera nascosta da i suoi baffinneri si era calato immediatamente nel territorio palermitano ,realizzando per la.orima volta una mappatura della cittá e uscendo in pattugliamento i strada insieme ai suoi uomini.
Indagini su indagini che lo.portatono a scoprire e perquisire il covo di via Pecori Giraldi n.56.Li il "superpoliziotto" ,diventato Capo della Mobile di Palermo, trova una patente di guida intestata a Antonio Nuccio, capendo che in realtá veniva celata l'identità di quello che a breve sarebbe diventato il suo assassino,Leoluca Bagarella, cognato di Totò Riina. Tutto veniva studiato e contestualizzato nel momento in cui i Corleonesi avevano iniziato la loro ascesa per conquistare Palermo.È in corso quella che viene chiamata "la prima guerra di mafia", anni in cui "Totò u virtù" scavalca Liggio, viene ucciso Michele Navarra insomma l' ascesa era iniziata e l' edilizia e il traffico di stupefacenti, soprattutto con le famiglie mafiose americane era all' ordine del giorno. Tutte queste furono le intuizioni di Boris Giuliano entrato in polizia,dopo la strage di Ciaculli nel 1963, marito attento e protettivo nei confronti dei suoi tre figli ( Alessandro, Emanuela e Selima.
Oltre alla stanza con tutti gli oggetti, è stato realizzato dalla Questura un video ricco di materiale storico dell' epoca e delle foto che ritraggono Giuliano con la sua famiglia o con i compagni della squadra di basket, questo era il suo sport preferito.L'area intorno alla scrivania è stata allestita con dei pannelli realizzati da Martina Ponente, studentessa dell' Accademia di Belle Arti di Palermo. Tante le persone che complice anche il clima e la posizione strategica della Questura,a pochi metri dal Palazzo dei Normanni e dalla Cattedrale si sono soffermate incuriosite. Delle agenti hanno raccontato la storia dell'edificio istituzionale, un convento dedicato al dio greco Demetrio, poi notizie frammentarie fino al 1590. 
È l'anno in cui i padri della Trinità arrivarono a Palermo quando è stato eletto a capo dell' Ordine padre Michele Agugnon.Questo ottiene l' autorizzazione a costruire la chiesa di San Demetrio composta da nove cappelle e dal chiostro.Dopo la seconda guerra mondiale e i bombardamenti rimase in piedi solo la cappella di Soledad patrimonio spagnolo.Solo con il cardinale Ruffini viene restituita al culto.Bisogna attendere il 1924 data in cui l' amministrazione comunale l' acquisisce e affida i lavori all' ingegnere Pernice. Questo avrá il compito di realizzare il prospetto odierno dell' edificio di piazza della Vittoria ( oggi salita Antonio Manganelli), i due ingressi con blasone del Balistreri mantenendo intatto il chiostro, luogo accogliente e portatore della memoria storica anche quella di un grande poliziotto qual è stato Giorgio Boris Giuliano .

Nessun commento:

Posta un commento