Fibra ottica in 224 mila case, uffici e scuole. Palermo città più cablata del Mediterraneo

Un investimento di oltre 90 milioni. Centinaia di migliaia tra appartamenti, attività commerciali e uffici cablati in tutta la città. Un picco di 40 cantieri al giorno con la presenza di 300 lavoratori.
Ben 2.800 chilometri di fibra ottica stesi dal centro alle periferie. Quella di Open Fiber a Palermo è una grande opera dai grandi numeri. Con 5 mesi d’anticipo rispetto a quanto programmato, la società guidata dall’amministratore delegato Elisabetta Ripa ha centrato l’obiettivo di fornire ai palermitani un’infrastruttura all’avanguardia coprendo 224mila unità immobiliari. Una rete di telecomunicazioni innovativa, realizzata interamente in modalità Fiber-to-the-home – FTTH, la fibra stesa direttamente fin dentro casa – perciò capace di garantire a cittadini, imprese e pubblica amministrazione velocità di connessione al web inedite (1 Gigabit al secondo) e latenza ridotta (meno di 5 millisecondi). Un obiettivo, quello di rendere Palermo sempre più moderna e tecnologicamente avanzata, condiviso dall’amministrazione municipale guidata dal sindaco Leoluca Orlando e da Open Fiber fin dalle fasi preliminari del progetto. “Una grande intervento infrastrutturale che pone Palermo all'avanguardia grazie ad una sinergia operativa, e in questo caso anche tecnologica, fra pubblico e privato”, afferma il primo cittadino Leoluca Orlando. “La messa in rete dell'infrastruttura pubblica dell'anello telematico con quella offerta da Open fiber renderà possibile fornire alla nostra città servizi di avanguardia per una sempre maggiore vivibilità e semplificazione del rapporto fra amministrazione pubblica, cittadini e imprese”. “Palermo è una delle prime città ad essere state avviate nell’ambito
del Piano di Open Fiber per la realizzazione di una rete nazionale di TLC nei 271 principali centri urbani del Paese”, dichiara l’amministratore delegato di Open Fiber Elisabetta Ripa. “Con il
completamento del progetto nel capoluogo siciliano, Open Fiber conferma e rilancia la sua mission di player infrastrutturale per il superamento del digital divide che affligge l’Italia. Un progetto
ambizioso, il nostro, che quest’anno si chiuderà col pieno conseguimento degli obiettivi previsti: il cablaggio di 4,8 milioni di unità immobiliari da Nord a Sud e la partenza dei cantieri in circa
100 città e in mille piccoli centri compresi nelle cosiddette “aree bianche”. Proprio in riferimento alle zone del Paese meno digitalizzate, d’estremo rilievo è l’avvenuta commercializzazione dei servizi di connettività a banda ultralarga attraverso i nostri operatori partner. Una importante notizia dei giorni scorsi che ha come protagonista ancora una volta la Sicilia: tra i primi comuni ad aver acceso la fibra ottica compare infatti San Giovanni La Punta, in provincia di Catania”. Decise e sostanziali anche le ricadute del progetto in termini sociali. Ad esempio il cablaggio di numerose scuole, su tutte gli Istituti comprensivi “Giovanni Falcone” dello Zen 2 e “Sandro Pertini” di Brancaccio. Così come rilevante, dal punto di vista dei servizi alla cittadinanza, è il collegamento tra la rete a banda ultralarga di Open Fiber e l’anello telematico del Comune. Non sono poi mancate le sorprese archeologiche: il rinvenimento di un Qanat, uno degli antichi acquedotti sotterranei d’epoca araba che hanno contribuito all’antico splendore di Palermo. Va infine ricordato che Open Fiber è attiva nel mercato all’ingrosso in qualità di operatore wholesale only, non vende cioè servizi all’utenza finale ma mette a disposizione la sua infrastruttura senza distinzioni a tutti gli operatori di telecomunicazioni o Internet service provider interessati. È questa una precisa scelta strategica che risponde agli obiettivi tracciati dall’Agenda digitale europea e alla Strategia italiana per la banda ultralarga, rimediando alla carenza infrastrutturale del Paese in una logica di competizione economica e parità d’accesso.

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