Protocollo lotta alla mafia siglato tra Musumeci e Capo della Polizia: "Mafie non debellate ma problema di tutti"

di Ambra Drago
Firmato un protocollo tra il Dipartimento del Ministero della Difesa e la Regione Sicilia in tema di lotta alla criminalità organizzata.
L'incontro tra il prefetto e Capo della Polizia Franco Gabrielli e il Presidente della Regione Nello Musumeci è avvenuto a Palazzo d'Orleans. Una sinergia messa in atto in tempi rapidi e che ha trovato l'unità di intenti con l'apposizione della firma.

"Ribadiamo l’impegno per la legalità-sottolinea Nello Musumeci-Presidente della Regione-perché questa è una pre condizione anche della politica e dall’altra parte il  Ministero dell’Interno che con  il prefetto Gabrielli ha dato linfa a questo protocollo. Pieno coinvolgimento in una lotta alla mafia che 20 anni fa si aveva la sensazione che fosse un compito esclusivamente della polizia ma  dopo le stragi tutti abbiamo capito che è un impegno  collettivo. L’ augurio è che questo protocollo venga emulato  anche da altre amministrazioni".



 Gli fa eco il Capo della Polizia Gabrielli: "Aggiungo per debito di ospitalità  che la mia certezza poi rivelatasi fondata e che avrei parlato prima ancora che al Presidente all’uomo Musumeci. Ma vedete  in questa operazione c’è il mio modo di interpretare la funzione della polizia, noi siamo un presidio di legalità e questa  non può rimanere un fatto isolato ma non deve essere un compito esclusivamente nostro. La mia amminstazione- continua Gabrielli-ha la sua credibilità nell’esempio dei suoi caduti di chi prima i meglio di noi ci ha indicato una strada e il modo di percorrerla e questa terra di Sicilia straordinaria rappresenta un luogo straordinario ma dal sapore di mancanze e credo che  bisognare recuperare il senso di appartenenza. Ovvio che queste cose sole non servono però sono dei passi significativi e ringrazio anche per le tempistiche, ovviamente ci doveva essere la disponibilità del presidente e di Tina Montinaro ( una donna che amiamo profondamente) e dovevamo siglarlo prima del 31 dicembre e compatibilmente con le agende e per me è una giornata bellissima “.

Nella Sala Alessi presenti il Questore di Palermo, Eenato Cortese, il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Antonio Di Stasio, insieme al prefetto Antonella De Miro e al comandante provinciale della Guardia di Finanza, Giancarlo Trotta.

A margine dell'incontro Gabrielli si è intrattenuto con la stampa e in vista delle festività natalizie si è espresso sul tema della sicurezza soprattutto dopo l'attentato di Bruxelles.
"Vorrei che tutti noi comprendessimo che siamo dentro una minaccia e che è immanente il nostro Paese per alcuni motivi dal 7 gennaio del 2015 da quando è iniziato il terrorismo di matrice jadista non è stato ancora colpito perché il riccio zero non esiste e la sicurezza assoluta non esiste. Il nostro Paese è la sede della cristianità e chi ha ad oggetti le crociate non foglio io per dire che siamo un obiettivo. Siamo dentro una minaccia e siamo un Paese che non abbiamo avuto attacchi sul suo suolo questo da un lato ci conforta e ci preoccupa dall'altro perché quando si rimane soli da un lato statistico ci preoccupa. Detto questo è anche vero che ci sono apparati di intelligence e di Forze di polizia hanno consentito questa cornice, il cittadino deve continuare a volgere la sua vita e che la magistratura e gli apparati di sicurezza facciano il loro dovere. Se prevarrà la paura e il condizionamento delle nostre abitudini ritengo che questi signori abbiano vinto e non possiamo permettercelo e questa modalità non può prevalere ma occorre il concorso di tutti, anche il Vostro ( noi giornalisti ndrr..) che dovete fare la corretta informazione che fate evidenziando le criticità ma non esasperando le paure".


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