L’ emissione continua di lava e cenere è accompagnata da uno sciame sismico che ha fatto tremare ieri la provincia di Catania con oltre 130 scosse. Quattro quelle più forti che hanno raggiunto o superato magnitudo 4 e la zona dove i tremori sono maggiormente avvertiti è quella di Zafferana Etnea.
L'Etna si era risvegliato alla vigilia di Natale, anche se la nuova attività non sembra destare preoccupazione particolare tra gli esperti: l'allerta resta ferma sul giallo, il livello più basso e, se non interverranno situazioni nuove nelle prossime ore, non sarà innalzata.
L'attività sul vulcano attivo più alto d'Europa era cominciata poco prima delle 9 del mattino: gli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) che monitorano la montagna 24 ore su 24 avevano registrato oltre 130 scosse sismiche in poco più di tre ore.
Secondo gli esperti, prima si sono registrate sporadiche emissioni di cenere sia dalla Bocca Nuova sia dal Cratere di Nord-Est, culminate verso mezzogiorno in "un denso e continuo pennacchio di cenere scura" visibile da chilometri di distanza. E cinque minuti dopo è iniziata anche un'intensa attività stromboliana - vale a dire un'eruzione con esplosioni di energia moderata, lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e cenere - alla base meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est, verso Serra Giannicola.
Un'attività, dicono ancora gli esperti, dovuta all'apertura di una nuova "fessura eruttiva
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