Anniversario Mattarella,ricordo nipote Andrea :"Attaccato alle Istituzioni, politica per la comunità e cristiano"

di Ambra Drago
"Non ho conosciuto mio nonno-racconta Andrea Mattarella- ma posso ricordare il modo in cui me ne hanno parlato in questi anni e via via crescendo si è creata  sempre di più una vicinanza alla sua figura e poi credo che in qualche modo abbia indirizzato  anche la mia vita. Per esempio la sua scelta di restare a Palermo sicuramente in qualche modo ha contribuito a alimentare la mia scelta di rimanere qui, è la mia città, qui ho completato gli studi e ho cercato lavoro".

Un ragazzo riservato e timido, sta sempre un passo indietro Andrea Mattarella, uno dei figli di Bernardo e nipote del Presidente della Regione, assassinato da Cosa nostra la mattina del 6 gennaio 1980 davanti la sua abitazione di via Libertà mentre era in macchina e doveva recarsi alla messa dell'Epifania, che anche quell'anno cadeva di domenica.

Di quel giorno è rimasta indelebile la foto di Letizia Battaglia, uno scatto in bianco e nero che ritrae Mattarella tra le braccia della moglie mentre il fratello, l'attuale Presidente della Repubblica, cercavano di portarlo via dall'auto, per l'omicidio rimangono ancora sconosciuti gli esecutori materiali nonostante le continue indagini, le ultime sviluppate dai Ros per volte della Procura della Repubblica di Palermo. Indagini che potrebbero confermare quanto previsto all'epoca dal giudice Giovanni Falcone, ovvero un possibile legame tra la mafia e i Nar. L'unica certezza è che per l'omicidio è stato condannato il gotta di Cosa nostra da Riina a Provenzano passando per Calò, Greco, Brusca e Madonia.
Abbiamo chiesto a Andrea Mattarella,  proprio nel giorno del 39esimo anniversario, tre aggettivi per descrivere il carisma di un uomo che molti non hanno conosciuto per la giovane età e che hanno potuto conoscerlo  se non solo attraverso le foto o i servizi dei telegiornali.
"Parlerei di un grande uomo cristiano con una solida fede ma anche con senso della laicità e poi il grande attaccamento alle Istituzioni e alla politica intesa come un servizio da fornire al Paese e alla comunità. Lui portava avanti l'idea della buona politica e del buon Governo fondato sulla trasparenza. Applicando queste misure e questi comportamenti  ha cercato di combattere la mafia senza slogan, gesti che ritengo possano essere condivisi anche oggi, insomma andare avanti compiendo qualcosa di concreto".
Infine chiediamo al giovane Mattarella se in qualche modo il suo cognome si stato ingombrante e pesante in una città come Palermo.
"Ho sempre vissuto con naturalezza l'appartenenza alla mia famiglia- conclude Mattarella e orgoglioso del cognome che porto.Siamo stati educati così. Poi ritengo che giornate come queste sono importanti se segue una reazione e soprattutto se i giovani riescono a interiorizzare e a mettere in atto comportamenti e azioni che portano un cambiamento contrastando problemi che rimangono sempre attuali come può essere quello del contrasto alla mafia".
Alla cerimonia di oggi hanno partecipato dai semplici cittadini che hanno sostato con compostezza ai bordi del marciapiede alle alte autorità civili e militari. 

Come consuetudine è stata deposta una corona  ai piedi della lapide, accompagnata dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dal prefetto Antonella De Miro, dal vicepresidente della Regione, Gaetano Armao e dal Segretario Generale dell'Ars, Filippo Scimè. Presenti i figli di Piersanti Mattarella, Bernardo e Maria, con le loro famiglie. 

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