Teatro S. Cecilia, festa di compleanno per P. Borsellino. Salvatore:"Mi manca.Era uno spiritoso, amava i giovani"


di Ambra Drago
"Paolo dobbiamo, e voglio ricordarlo come quando eravamo ragazzi e giocavamo e scherzavamo insieme- racconta Salvatore Borsellino- fratello del giudice e ideatore del Movimento Agende Rosse. Successivamente, dopo la morte di suo "fratello" Giovanni Falcone, era diventato un altro aveva gli occhi diversi, ma io lo voglio ricordare com'era, spiritoso e incline alla battuta e che si trovava bene insieme ai giovani e in questo giorno è questo che cerchiamo di fare".


Queste parole hanno animato lo spirito dell'intera serata dedicata al compleanno del giudice, ucciso da Cosa nostra il 19 luglio 1992 e che il 19 gennaio di quest'anno avrebbe compiuto 79 anni.
Un evento che è stato fortemente voluto dalla "La casa di Paolo" e dal "Movimento della Agende Rosse". 
"L'impegno delle Agende Rosse-continua Borsellino- non è solo quindi il 19 luglio, ma partecipano a tante iniziative che riguardano Paolo, come quella di stasera.Le Agende Rosse cercano verità e giustizia e non smettono di farlo dopo 26 anni e posso dire che  finalmente qualcosa esce fuori e quel velo nero che ha coperto i veri motivi della Strage finalmente è venuto in parte meno e i lampi di luce continuano a esserci. Io non so se riuscirò a vedere la verità-conclude Borsellino- ma l'importante è che lo vedranno quei giovani che continuano insieme a me a urlare "Resistenza".

Per festeggiare il compleanno è stato scelto un luogo che con la famiglia del giudice è stato da sempre legato da un legame sottile, ha voluto sottolineare il maestro Ignazio Garcia, presidente della fondazione "The Brass Group" e  padrone di casa del Teatro Real Santa Cecilia: "Paolo e i suoi fratelli si affacciavano dalla loro casa il cui balcone era proprio di fronte al Teatro per cui la cosa più naturale è che fosse questo  ill luogo per festeggiare una persona che portiamo tutti nel cuore.  Da luogo dove originariamente è nato il melodramma, oggi lo vedete  in una veste che offre musica contemporanea come il jazz. L'arte in genere e la musica fa bene alla vita e al cuore e ti fa superare momenti tristi e difficili".
A condurre questa festa che si aperta richiamando le immagini del Tg1 sulla sentenza storica "Trattativa Stato-mafia" ma che ha lasciato lo spazio ai sorrisi, ai valori di Paolo, alla musica, alla poesia, sono stati il conduttore Mauro Faso e la giornalista Daniela Tornatore.
"Per me è una serata bellissima perché stasera il 18 gennaio è una data particolare, è il compleanno di mio padre e festeggiamo Paolo Borsellino- sottolinea Daniela Tornatore- e poi  credo all'incastro di concidenze seppur il compleanno in realtà  del giudice è domani ma  per una serie di situazioni invece eccoci qui stasera. Mi è arrivata una chiamata da Linda Grasso, direttore artistico della manifestazione- continua Tornatore- che mi ha chiesto timidamente una mia adesione e io ho accettato entusiasta".
 Lo stesso entusiasmo trasmette Mauro Faso:"E' una grande gioia e un onore ma voglio aggiungere il fatto che  è un evento che sentiamo con responsabilità, perché non è uno show canonico ma è un momento in cui la comunità si ritrova in nome di qualcuno che ha trasmesso dei valori che sono andati oltre il tempo. E poi posso aggiungere come con  Daniela abbiamo lavorato in simbiosi in grande armonia e spero che ripeteremo l'esperienza".
Sul palco via via per una lunga serata che ha atteso le ore 24, per gridare "Buon compleanno Paolo" ha visto susseguirsi  diversi ospiti: "I picciriddi di Paolo" per la prima volta hanno cantato emozionantissimi in pubblico accompagnati dalla nipote del giudice, Roberta Gatani  e poi la sicilianità trasmessa nelle ballate di Maurizio Bologna e Alessandra Ponente. Tante voci giovani come il caso dei gemelli Sara e Federico Vivona o della quattordicenne Eleonora Pampillonia. E poi  Michelangelo Balistrieri, imprenditore coraggioso che ha denunciato, oltre ad aver fondato il museo dell'acciuga a Aspra ha mostrato il suo animo poliedrico sul palco. E poi la musica a suon di percussioni di Francesca Amato, Martorana, Balistreri e Tarantino. Momenti toccanti il monologo di Roberto Pezzini, milanese di adozione, cantautore, facente parte del Movimento delle Agende Rosse di Perugia e che ha dedicato dei versi a Attilio Manca, il neurologo morto nel 2004.E poi non poteva mancare qualche sorriso con il comico palermitano, protagonista di "Zelig" e "Colorado Café", Roberto Lipari. Le frasi più significative dei giudici e amici, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, sono state lette dai giovani protagonisti del film " La mafia uccide solo d'estate" (Enrico Gippetto (Fofó) , Andrea Castellana (Alice), Francesca Giordano (Santina), Pierangelo Gullo (Sebastiano) , Edoardo Buscetta (Salvatore).
La forza e la profondità di una poesia dal titolo "U socialista" letta da Salvatore Borsellino, o la lettera interpretata da Adele Nur ricevuta in regalo dal gruppo Fb "Fraterno Sostegno a Agnese Borsellino",e infine la musica dai ritmi allegri e coinvolgenti della Banda di Palermo e la presentazione nel Movimento delle Agende Rosse di Palermo legato alla "La Casa di Paolo" del giovane Vincenzo Termine.
Uno spettacolo che ha registrato il pienone di pubblico, da semplici cittadini, ai componenti delle Agende Rosse, al sindacato di polizia Siap con il segretario provinciale di Palermo, Luigi Lombardo ma anche due scuole che sono state protagoniste come gli allievi dell'Istituto Federico II di Enna con Elisa Di Dio o  quelli dell'Istituto Ferrari di Susa, che hanno voluto portare "onesto" , un piccolo drone da regalare ai bambini della "La Casa di Paolo". 
E poi tra le prime file insieme ai familiari del giudice, il questore di Palermo, Renato Cortese e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che ha voluto ricordare l'uomo Borsellino e non solo il giudice : "Paolo era una persona normale con la caratteristica dei Santi e degli eroi. Il modo migliore per dirgli grazie è fare gli auguri ogni anno a lui di buon compleanno e a noi l'auspicio di vivere gioiosamente ma con coerenza gli insegnamenti che ci ha lasciato". 


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