Autonomia al Nord solo insieme all’uguaglianza sociale e infrastrutturale con il Sud.

Le regioni del Nord vogliono l’autonomia sulla base del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione che consente a tutte le regioni non a Statuto speciale “forme e condizioni particolari di autonomia” su alcune specifiche materie. Alcuni pretenderebbero addirittura (e il terzo comma dell’articolo 116 non dice questo) che le tasse versate restassero integralmente o quasi in quelle stesse regioni non versando quindi più nulla allo Stato, in palese violazione della Costituzione ed in particolare degli articoli 2, 3 e 4, del comma terzo dell’articolo 119 che stabilisce che “la legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante” e del comma quinto dello stesso articolo che stabilisce che “per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Citta` metropolitane e Regioni”. L’Unione dei Siciliani – Sicilia Nazione è sempre a favore di forme di autonomia e di decentramento dei poteri e quindi non siamo contrari all’attuazione del terzo comma dell’articolo 116. Ma la Costituzione va attuata per intero e non in sua singola parte, compreso lo Statuto della Regione Siciliana che prevede davvero (inattuato) che le tasse versate in Sicilia restino per intero in Sicilia. E allora bene l’autonomia del Nord (nell’interpretazione corretta, ossia su specifiche materie), ma al contempo si deve garantire uguaglianza sociale e infrastrutturale per il Sud. Lo traduco in parole più semplici: nei decenni passati, anche con le tasse dei siciliani e dei meridionali, sono state costruite le infrastrutture e le economie delle regioni del Nord. Oggi lo Stato deve impegnarsi a costruire infrastrutture ed economie del Sud determinando pari opportunità di partenza. Quando tutti saremo in grado di correre allo stesso modo, allora si potrà dare il via ad una sana e corretta competizione.Palermo 1 febbraio 2019

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