Operazione Cupola 2.0 bis e "condizionabilità mafiosa", tre interdittive del prefetto De Miro

di Ambra Drago
Scattano tre interdittive antimafia da parte del Prefetto di Palermo, Antonella De Miro. Si tratta di società "con comprovanti infiltrazioni mafiose" e legate all'operazione Cupola 2.0 bis avvenuta il 22 gennaio e che ha portato in carcere sette soggetti tra cui esponenti di spicco di Cosa nostra quali Calogero Lo Piccolo, Leandro Papa (detto Michele) e Carmelo Cacocciola al quale sarebbe stato contestato il reato di associazione mafiosa e di estorsione commesse nel mandamento di San Lorenzo.

Il provvedimento del prefetto ha riguardato le aziende: NAUTICA BARCARELLO Società Cooperativa, FRUTTI DI MARE CARDILLO DI BOSCO MARIA CHIARA e CERAMICHE GITOCHI di SALVATORE CACOCCIOLA & C. s.a.s..
Per quel che riguarda il cantiere "Nautica Barcarello Società Cooperativa"sarebbe stato un luogo isolato e prescelto per diversi summit e inoltre Calogero Lo Piccolo, ritenuto capo mandamento di Resuttana- San Lorenzo vi avrebbe organizzato un altro incontro, nel maggio 2017, quando era ancora detenuto e tornato a Palemro in permesso premio in occasione della nascita del figlio.E sempre in questo luogo come indicato nel provvedimento di fermo sempre il figlio del boss Lo Piccolo avrebbe incontrato Settimo Mineo ritenuto capo del mandamento di Pagliarelli, già condannato per mafia nel maxi processo e anche con Leandro Greco, ritenuto capo mandamento di Ciaculli .

A seguire la ditta "FRUTTI DI MARE CARDILLO DI BOSCO MARIA CHIARA," con sede a Palermo in via Tommaso Natale. Questa ditta individuale seppur formalmente intestata a una ragazza legata da rapporto di parentela con Serio, di fatto era da quest'ultima controllata per via anche della sua collocazione, zona da sempre sotto la sua influenza.

Giuseppe Serio, scarcerato due mesi prima la costituzione dell'azienda imponeva ai ristoratori delle località Sferracavallo e Mondello la fornitura dei propri prodotti ittici, operando in quel territorio in regime di monopolio ed estromettendo con modalità tipicamente mafiose altri rivenditori.
Da un’intercettazione risulta anche la fornitura di “cozze morte”, cioè con la data di consumazione scaduta.

Infine l'interdittiva è scattata anche per "CERAMICHE GITOCHI di SALVATORE CACOCCIOLA & C. s.a.s.", con sede a Capaci, in via Kennedy .

Tra gli arrestati nell'operazione di gennaio, c'è Carmelo Cacocciola, padre del socio accomandatario, che come contenuto nel provvedimento di fermo risulta “soggetto intraneo al consesso criminale di stampo mafioso operante sul territorio di Capaci ed Isola delle Femmine”, oltre che “soggetto direttamente “sponsorizzato” dai Lo Piccolo. Inoltre è indagato per il reato di associazione mafiosanonchè per aver esercitato un capillare controllo del territorio a Capaci ed Isola delle Femmine al fine di ottenere informazioni per consentire a Erasmo Lo Bello di richiedere il pizzo al movimento terra.

Inoltre avrebbe messo a disposizione degli esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Carini, i locali della “Ceramiche per l’edilizia” quali Angelo, Antonino, e Vincenzo, Pipitone, Gaspare Pulizzi consentendo loro riunioni riservate, alle quali tra l’altro partecipava personalmente, al fine di dirimere questioni attinenti le attività illecite operate sul territorio di Carini e la relativa spartizione dei profitti.”.

Nel provvedimento di fermo è scritto che Carmelo Carmelo “presta la sua attività lavorativa presso il negozio di rivendita di ceramiche intestato a suo figlio Salvatore, ma di fatto a lui direttamente riconducibile e impone la fornitura dei materiali.

Dalle recenti intercettazioni telefoniche su utenze intestate alla risulterebbe che il Carmelo Cacocciola si recava “ presso il cantiere di… per assumere informazioni sull’impresa che stava realizzando i lavori di costruzione della palazzina e proporsi come fornitore del materiale necessario per la realizzazione del fabbricato. Lo stesso che poi ha riferito le informazioni a Erasmo Lo Bello il quale si era recato dal costruttore… per effettuare la richiesta estorsiva”. Come è scritto nel provvedimento di fermo, Erasmo Lo Bello, detto “Orazio”, ritenuto eggente già negli anni ‘90 della famiglia mafiosa di Carini, è soggetto “con ruolo direttivo e di indirizzo, in seno alla famiglia mafiosa che opera sul territorio di Capaci ed Isola delle Femmine” ed ha intrattenuto relazioni con diversi esponenti di rilevo del mandamento mafioso di Tommaso Natale, quali Nunzio Serio e Calogero Lo Piccolo”.

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