Strage di migranti in stiva nel 2015. Assolti i sette imputati, ritenuti di essere gli scafisti

La Corte d'assise di Palermo ha assolto 7 migranti accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio plurimo ( cinque di loro sono rimasti in carcere dai due ai tre anni)  per il naufragio dell'agosto del 2015 in cui persero la vita 56 persone.
I superstiti vennero salvati dalla nave svedese Poseidon e portati a Palermo.

Dopo gli sbarchi i sette imputati vennero arrestati perché ritenuti gli scafisti dell'imbarcazione e responsabili della morte dei profughi, costretti a fare la traversata del Canale di Sicilia chiusi nella stiva. Alle vittime sarebbe stato impedito a bastonate di risalire in coperta. Alcune sarebbero morte per le percosse, altre soffocate.
I pm Annamaria Picozzi e Geri Ferrara avevano chiesto l'ergastolo per 5 dei 7 imputati. Per i giudici, che hanno ordinato la scarcerazione dei migranti sotto processo, mancherebbe la prova che fossero stati loro alla guida della barca. I testimoni superstiti che li accusarono non sarebbero totalmente attendibili.

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