Operazione Truffe Assicurazioni A Palermo: Contributo Importante Da Personale Penitenziario

Nell’operazione di Palermo contro le bande che hanno truffato assicurazioni con falsi incidenti, un ruolo importante è stato svolto dal personale di polizia penitenziaria che ha dato un contributo decisivo a conferma di quanto sosteniamo da sempre: la lotta alla criminalità si combatte anche nelle carceri. È il commento di Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria che aggiunge: “specie negli istituti di pena come quelli siciliani dove sono reclusi capi mafia e boss c’è tutta una complessa, delicata e importante attività investigativa da svolgere per intercettare “pizzini” e persino telefonate come riprovano i continui ritrovamenti di telefonini”. Questo però – continua – comporta innanzitutto un incremento di organico e di strumentazioni e mezzi tecnologicamente adeguati perché non è certo sufficiente raccogliere confidenze di detenuti per bloccare la criminalità che è fuori dalle carceri. E non si sottovaluti ancora il fenomeno del reclutamento in cella di manovalanza criminale perché è sempre più diffusa questa pratica, di recente anche tra immigrati. Per questo – dice ancora Di Giacomo – insistiamo sull’intensificazione dei controlli dei detenuti con metodi moderni ed innovativi che purtroppo cozzano con il sovraffollamento. A proposito di sovraffollamento non molliamo la battaglia che abbiamo intrapreso sul caso scandaloso dell’inspiegabile blocco del progetto per la costruzione della Casa Circondariale di Bicocca-Catania, con un finanziamento di 27 milioni di euro; il nuovo istituto penitenziario prevede 450 posti, un numero importante tenendo conto l’alto indice di sovraffollamento di tutte le carceri specie siciliane e consentirebbe di applicare la norma della detenzione nella regione di origine. Solo con più uomini e nuovi carceri – conclude – diventa possibile stroncare il legame tra criminalità fuori e dentro le celle.

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