La "FACE4JOB Srl" è in amministrazione giudiziaria, dietro il denaro del "re" delle scommesse Bacchi (video)


di Ambra Drago
Scatta l'amministrazione giudiziaria per la società "FACE4JOB SRL" con sede legale a Terni che si occupa di fornire un servizio di supporto digitale e telematico alle imprese nella ricerca e nella selezione del personale.Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro, della somma di denaro pari a oltre 300.000 euro versata alla "FACE4JOB SRL" da Bacchi come sovrapprezzo della quota del capitale sociale in quanto hanno sottolineato gli investigatori sarebbe da ritenersi reimpiego delle sue attività illecite reinvestire i proventi delle attività illecite realizzate nel settore del gioco e scommesse.
Il provvedimento è stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo su proposta del Questore del capoluogo, Renato Cortese.

Dietro la società, fondata nel 2013 da un imprenditore di Partinico, c'è Benedetto Bacchi, 47 anni, il "re" delle scommesse e dei giochi online coinvolto nell'operazione "Game Over" condotta dagli uomini della Mobile il 2 febbraio scorso anno e che portò all'arresto di 22 persone e che ha visto il coinvolgimento di numerosi indagati.
In quella occasione gli investigatori portarono alla luce un sistema di commistione tra l’attività di Cosa Nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse nella quale Bacchi avrebbe avuto il monopolio. Gli ingenti guadagni, secondo gli inquirenti, sarebbero stati investiti anche nella FACE4JOB SRL" .
In particolare, esaminando la documentazione bancaria della società sarebbe emerso come l’apporto di denaro di Bacchi sia stato assolutamente determinante per l’avvio della società stessa; infatti, sarebbe stato accertato come l'imprenditore abbia versato nelle casse della società tra il 2015 ed il 2016, a titolo di “sovrapprezzo sottoscrizione quota parte capitale sociale”, ingenti capitali per oltre 300.000 euro, denaro hanno sottolineato gli investigatori frutto di riciclaggio e concorso esterno in associazione mafiosa dal medesimo realizzata.


 Ciò avrebbe avvalorato ancor di più il quadro probatorio intorno a Bacchi anche in considerazione del  modesto valore nominale delle quote possedute  nella società (pari al 10 % del capitale sociale). A condurre ulteriormente gli investigatori su questa pista sarebbero stati anche alcuni articoli di stampa, risalenti agli anni 2015 e 2016,  che coinciderebbero  con l’ingresso nella società di Bacchi, nei quali il titolare della società, parlando della innovativa start-up faceva riferimento ad un nuovo socio della FACE4JOB s.r.l. definendolo come un imprenditore che ha fatto fortuna “nel business del gaming e dei giochi online”, che conosce sin da quando era ragazzo, essendo cresciuti nello stesso paese (Partinico). 
Con l'amministrazione giudiziaria, sono stati sollevati dall'incarico i rappresentanti della società per un periodo massimo di un anno.
Questa misura di prevenzione antimafia hanno spiegato gli investigatori colpisce le aziende che pur non potendosi considerare “mafiose” risultano aver subito un’influenza da parte di soggetti contigui a Cosa Nostra, che è valsa a rafforzarne la presenza economica sul territorio. Tuttavia, se nel periodo di amministrazione giudiziaria, fanno sapere dalla Questura, verrà accertato che l’attività economica non è semplicemente influenzata da interessi mafiosi ma si ha motivo di ritenere che l’impresa sia il frutto di attività illecite o ne costituisca il reimpiego, potrebbero scattare la confisca.

Nessun commento:

Posta un commento