Aiuti per gli studenti dei corsi di laurea o post-laurea attivati dalle università e dalle istituzioni di alta formazione artistica e musicale nell’era del COVID-19

Ill.mo Presidente On. Nello Musumeci e Ill.mo Assessore On. Roberto Lagalla prendiamo atto della buona volontà espressa dal Governo Regionale di riconoscere che anche il mondo Universitario e delle Istituzioni di alta formazione artistica e musicale stanno vivendo momenti terribili a causa della pandemia che sta didtruggendo il nostro stesso concetto di società.  L’art. 34 della Costituzione Italiana oggi è più che mai in prima linea nella difesa dei capisaldi del sistema sociale democratico della nostra Nazione e l’iniziativa del Governo Regionale ne conferma l’importanza.
Tutti i ragazzi Siciliani “hanno il diritto di poter raggiungere i gradi più alti degli studi” e chi si trova in difficoltà economiche ha il diritto di essere aiutato dallo Stato e dalla Regione Siciliana che con questo intervento dà prova di avere a cuore i propri ragazzi, sia quelli che studiano all’interno della nostra regione sia quelli che, per scelte più o meno obbligate, studiano in Italia o all’estero. Da quanto appreso, vi è la volontà di fare gestire gli aiuti economici, previsti dalla nostra Regione verso gli studenti Siciliani, direttamente alle Università di Palermo e di Catania con la relativa pletora di bandi e distinguo del caso. Ci permettiamo, pur ritenendo meritevole, corretto e leggittimo l’aiuto che la Regione Siciliana vuole riconoscere ai ragazzi di questa martoriata terra, di dissentire nel metodo che gestirà l’erogazione dei sussidi. Come Sindacato inquilini ANIA riteniamo che quanto proposto crei una filiera di gestione dei fondi lunga e farraginosa che certamente causerà disguidi, disservizi ed in conclusione un nulla di fatto che metterà in cattiva luce il Governo Regionale verso i cittadini Siciliani. Sappiamo che le famiglie dei nostri ragazzi fanno enormi sacrifici pur di dare loro l’opportunità di crearsi un futuro con lo studio e la preparazione. Oggi mantenere un ragazzo agli studi costa, un affitto, anche di una semplice stanza, costa. Dire che saranno aiutati i nuclei familiari “con una certificazione Isee non superiore ai 23 mila euro annui e non godere di altri benefici economici erogati per le stesse finalità” è di fatto un errore in termini. Ad oggi una certificazione ISEE fotografa una capacità economica estratta da una Certificazione Unica di redditi prodotti nel 2018 visto che ancora le nuove dichiarazioni dei redditi, che comunque fotograferanno redditi del 2019, non sono state presentate. La realtà invece è che molte famiglie, che nel 2018 ma anche nel 2019, potevano disporre di un reddito tutto sommato dignitoso, oggi, dopo più di due mesi di inattività,di mancati introiti e di una prospettiva futura certamente non rosea, non dispongono più della capacità economica sufficiente a mantenere un figlio agli studi. Se non si ha il coraggio di ammettere questa realtà, le buone intenzioni espresse dall’iniziativa del Governo Regionale rimarranno solo dei buoni propositi che non raggiungeranno il vero e reale obiettivo prefissato: difendere la capacità economica dei Siciliani e permettere ai nostri ragazzi di studiare ed avere una miglior prospettiva per il futuro. Per questo ci permettiamo di suggerire al governo Regionale un diverso approccio alla gestione degli aiuti economici per le famiglie degli studenti fuorisede. Il sistema più concreto e meno farraginoso è semplicemente quello di dare direttamente gli aiuti alle famiglie di questi ragazzi senza impelagarsi in soluzioni estremamente burocratizzate e farragginose. Quando un territorio sa investire sulla crescita culturale e professionale dei propri cittadini, crea sviluppo, benessere e crescita per l’intera società.
Il Segretario Regionale ANIA
Dr. Andrea Monteleone

Nessun commento:

Posta un commento