Prefetto De Miro dal 1 maggio in pensione scrive a studenti. "Città ha bisogno del vostro amore e impegno"

Il 1 maggio il prefetto di Palermo, Antonella De Miro andrà in pensione e ha voluto rivolgere un saluto agli studenti di Palermo, grata anche delle parole di ringraziamento rivoltele dalla Consulta giovanile anche per il suo impegno attuale nelle azioni di contrasto al Covid 19.“Sono riconoscente”, dichiara il Prefetto, “di avere avuto l’opportunità in questi anni di vivere tante occasioni di dialogo e di diretto confronto nelle scuole ed in prefettura coni giovani, cui rivolgo l’augurio di voler essere i protagonisti di un mondo nuovo.
Ecco il testo della lettera
Cari studenti palermitani,
mi ha molto commosso ricevere per il tramite della Consulta il vostro messaggio di ringraziamento per quanto da Prefetto, insieme alle altre istituzioni, sono anche io chiamata a fare in questo delicato momento per la vita del Paese a tutela della collettività. Lo farò fino all’ultimo giorno del mio servizio che ormai si approssima, dal momento che il primo maggio andrò in pensione.

Avrei voluto incontrarvi ancora una volta nel bel giardino di villa Pajno, dove in tante occasioni siamo stati insieme in allegria, ma come potete immaginare in questo momento non è possibile, le misure di contrasto alla diffusione del Covid 19 ci obbligano a comportamenti responsabili.

Avere dialogato con voi studenti nelle scuole ed anche in Prefettura, i cui luoghi sono anche testimonianza di tragici eventi della Storia, di diritti, delle libertà da difendere, dei valori per cui vale la pena vivere e lottare, è servito a
creare quell’alleanza fiduciosa tra cittadino ed Istituzioni che è la base di una matura cittadinanza attiva.

Mi ha arricchito respirare la vostra creatività gioiosa, ascoltare i vostri sogni ed i vostri freschi pensieri, carichi di idealità che noi adulti non possiamo tradire.

Potermi riflettere nei vostri sguardi puliti ed innocenti è stato per me carica di forza e di entusiasmo per quell’impegno professionale e morale che Palermo richiede massimamente.

Sapete, nella mia lunga carriera nell’amministrazione dell’Interno, ho cercato sempre di mantenere l’entusiasmo e la passione dello scolaro al primo giorno di scuola. Anche se sono state tante le problematiche e le emergenzeche ho dovuto fronteggiare nelle diverse sedi di lavoro in cui ho operato come prefetto: Benevento, Reggio Emilia, Perugia e infine Palermo.

Sono stata attenta e rigorosa nell’applicazione delle norme a protezione della sicurezza ed a tutela dei diritti, e con lo stesso rigore mi sono spesa nelle funzioni di coordinamento operativo in situazioni di emergenza.

Ho sempre cercato di essere Istituzione aperta, per cogliere l’anima dei luoghi segnati dalla storia tutt’affatto speciale di ciascun territorio, per ascoltare e dialogare, perché tante volte ce lo siamo detto dal confronto nascono sempre prospettive nuove. Così sono davvero tante le persone che ho trovato lungo il mio cammino, con cui ho condiviso progetti importanti.

Senza mai cercare scorciatoie, o le più facili scelte del “non vedere e del non dar fastidio”. Ho sempre avuto un solo obiettivo, che sono certa è anche il vostro: servire il bene comune a qualunque costo, mai dimenticando che il potere, a qualsiasi livello esercitato nella nostra società, è essenzialmente servizio.

Ora, questo periodo così particolare vi ha messo dinanzi alla prima grande sfida collettiva della vita, vi ha fatto comprendere l’importanza delle relazioni vere, degli abbracci, di un bacio, ma nel contempo la grande positiva potenzialità dei social se usati e non abusati, quali strumenti di conoscenza, di studio, di condivisione dei sentimenti veri, delle riflessioni più profonde e dell’amicizia, nonostante le barriere alzate dal distanziamento sociale.

Cari ragazzi, oggi più che mai siete chiamati alla responsabilità di costruire il destino nuovo di questo Paese, e mi viene anche da dire il destino nuovo del mondo intero.
Voi giovani palermitani, poi, portate sulle spalle il fardello di una storia pesante: le morti di tante, troppe vittime innocenti della mafia che hanno insanguinato le strade di questa città, che interrogano ogni giorno la nostra coscienza e che costituiscono il monito ad un impegno comune, perché questacittà lapidario possa grazie a voi definitivamente diventare paradigma della libertà e del riscatto.

Sono giorni importanti quelli che continuiamo a vivere a Palermo, città con le sue ombre del passato ma anche con le sue luci abbaglianti, la sua solidarietà, la sua cultura, il suo impegno per quel cambiamento culturale di affrancamento dalla mafia che oggi può essere ascritto ad esempio e guida per altri contesti regionali che si trovano ormai a vivere la presenza di una mafia in giacca e cravatta.

Una città che ha bisogno del vostro amore e del vostro impegno. Non perdete questo appuntamento con la Storia, perché è vero come cantava De Gregori la storia siamo noi. Tuttavia, perché ciò si renda possibile occorre innanzitutto credere in voi stessi e voler volare sulle ali dei vostri sogni, ma anche esprimere lungo il cammino della vostra vita impegno, competenza, passione, coraggio.

Vogliatevi bene nel profondo, sempre alla ricerca del bene comune, ricordando che qualunque cosa facciate, va fatta con gioia.

Con l’affetto di un’amica.
Antonella De Miro

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