Non fermiamo la lotta per l’informazione, non fermiamo i nostri diritti

di Adriana Barbera
Oggi 3 maggio è la giornata mondiale della libertà di stampa, proclamata tale in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1993. Quest’anno, questo evento viene festeggianto in un momento nel quale più che mai, gli italiani come quasi tutto il resto del mondo , hanno cercato risposte nei notiziari, nei giornali e in qualsiasi forma comunicativa la quale garantiva ufficialità delle informazione, in questo momento di assurda crisi mondiale dovuta alla pandemia di COVID-19 il mondo si è totalmente affidato al mondo giornalistico, dal quale ha ricevuto conforto e speranza.
E se pur in gran parte del mondo la libertà di stampa ha permesso di rimanere informati, nonostante viviamo in un secolo evoluto, non in tutto il mondo è ancora concesso poter esprimere liberamente il proprio pensiero pur rispettando le opinioni di tutti, non è ancora permesso ad alcuni paesi poter parlare liberamente di ciò che accade, non è permesso poter informare i cittadini, tanto meno poter informare il resto del mondo. Dunque la lotta dei giornalisti e delle organizzazioni mediatiche mondiali non si può e non si deve fermare, perché in ogni angolo del mondo c’è ancora un giornalista nascosto che deve lottare per difendere il diritto all’informazione. Questa giornata è considerata importantissima nella storia della memoria italiana, poiché è nata appunto per ricordare a tutti, l’importanza della parola e della comunicazione, tale evento vuole ricordarci l’essenzialità della libertà di parola ed espressione, portando alla memoria quanto sia fondamentale poter esprimere con trasparenza i fatti , informando ogni lettore in modo chiaro e non equivocabile. Per questa circostanza spesso sono indette riunioni giornalistiche, che mettono insieme giornalisti pubblicisti, giornalisti professionisti e agenzie delle Nazioni Unite che costituiscono vere e proprie organizzazioni, le quali hanno il compito di valutare la libertà di stampa in tutto il mondo. La giornata mondiale della libertà di stampa è festeggiata anche dall’UNESCO, che realizza delle conferenze stampa, le quali hanno come argomento centrale il ruolo della comunicazione e la gestione amministrativa della stessa e in tale occasione conferisce il premio UNESCO Guillermo Cano World Press Freedom Prize a organizzazioni o persone singole, che hanno fatto la differenza nel campo della comunicazione. Al premio è stato attribuito questo nome appunto in onore del famoso giornalista Guillermo Cano Isaza, il quale ha difeso a costo della sua stessa vita la libertà di espressione e di stampa, ponendo l’informazione al servizio del cittadino e non cedendo al volere dei cartelli e dei signori della droga. In Italia i primi diritti sulla libertà di stampa si ebbero nel 1848 , oggi, la libertà di stampa è tutelata dall'articolo 21 (Parte I, "Diritti e doveri dei cittadini", Titolo I, "Rapporti civili"): «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.» Oggi come ogni 3 maggio ormai da circa ventisette anni ,festeggiando la giornata mondiale della libertà di stampa , festeggiamo la libertà di espressione, la libertà di parola e il diritto all’informazione, tenendo viva la memoria di tutti coloro che hanno perso la vita per poter portare alla luce la verità dei fatti, rendiamo omaggio a tutti quei giornalisti caduti per mano di organizzazioni criminali, a tutti coloro i quali hanno rischiato la propria esistenza per poterci informare sulle zone di guerra e lottiamo per tutti coloro che ancora oggi non godono dello stesso diritto di libera espressione. 

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