«Il tempo scorre inesorabilmente e dalla Regione Siciliana solo silenzio in merito alla riprogrammazione dei fondi europei che ha superato da mesi il vaglio dell’Ars. Qualche cenno sulla stampa ogni tanto, ma il ritardo è desolante. Come se non fosse bastato il lungo stop dovuto alla pandemia, anche l’estate ha concorso a frenare il già di per sé problematico sistema produttivo dell’Isola. Un bando da 128 milioni di euro per dei fondi previsti nella finanziaria regionale “anti Covid” di aprile sarebbe già pronto, ma servirebbero ancora 2 settimane per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nel mentre, aziende, famiglie e professionisti siciliani restano in perenne vana attesa di misure ad hoc che potrebbero mutare in meglio i loro destini. Dalla suddetta finanziaria regionale sono ormai trascorsi circa cinque mesi e dei primi 400 milioni di euro di intervento previsti nemmeno l’ombra. Lo stesso dicasi per la programmazione dei fondi 2021-2027. Noi, come rappresentati dei piccoli industriali siciliani, non ci stancheremo mai di pungolare politica e burocrazia, ma davvero pare di essere davanti a un muro di gomma. Invano il presidente della Regione, Nello Musumeci, è intervenuto con decisione lungo questo 2020 sul personale dell’ente, ma l’apparatik dei funzionari e dei dirigenti, a qualsiasi livello della scala gerarchica, sembra trovare la sua ragion d’essere proprio nel rallentare l’azione amministrativa. E stendiamo un velo pietoso sul riflesso condizionato che spinge i sindacati a difendere chi è oggettivamente indifendibile». Dichiarazione di Salvatore Gangi, presidente del Comitato regionale Piccola Industria di Confindustria in Sicilia.
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