In particolare, i militari operanti, nel corso dell'ispezione visiva dei plichi, riuscivano ad intravedere il simbolo del materiale esplodente, notando come alcuni di essi fossero anonimi e avessero sull'etichetta solo l'indicazione della via e del numero civico del recapito del destinatario, mentre altri presentavano recapiti ed indirizzi fasulli.
I baschi verdi procedevano, pertanto, alla perquisizione dei plichi e al sequestro dei prodotti pirotecnici in quanto gli stessi - essendo classificati come artifici di categoria V gruppo “F2” ai sensi dell'art. 47 del T.U.L.P.S. - possono essere venduti solamente in negozi autorizzati, muniti di Licenza Prefettizia, e possono essere acquistati da persone maggiori di anni 18 munite di porto d'armi, veniva quindi, notiziata la locale Procura della Repubblica per violazione dell'art. 47 del T.U.L.P.S. e degli artt. 678 ("Fabbricazione o commercio abusivo di materiale esplodente") e 648 ("Ricettazione") del codice penale.
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