L' impegno dell'Arma contro i reati di genere: 16 arresti da inizio anno. Gen. Guarino:"Un'emergenza che contrastiamo anche con una Rete antiviolenza"

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo ha acquisito i dati inerenti alla propria attività di contrasto ai reati di violenza di genere svolta da inizio 2021, riportando cifre
significative: sono quasi 130 i casi in cui è stata applicata la recente normativa del “codice rosso”, intervenuta nel 2019 per arginare il fenomeno, mentre le vittime dei reati di genere
da inizio anno sono complessivamente 145.
Gli omicidi commessi dal 1° gennaio in tutta la provincia sono 2, e in entrambi i casi la vittima è di sesso femminile.L’attività operativa dell’Arma conta già 16 arresti e 107 denunce in stato di libertà, ed in 20 casi, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stata applicata la misura cautelare dell’ “allontanamento urgente dalla casa familiare”, con cui viene colpito l’autore delle violenze, molto spesso sia fisiche che psicologiche.

La proporzione del fenomeno ha spinto il Comando Provinciale di Palermo a creare una rete di operatori di polizia giudiziaria specializzati sul contrasto ai reati di genere, la Rete

Antiviolenza “R.A.CC.”, fondamentale per la sua presenza capillare su tutto il territorio della provincia. Queste le parole del Comandante Provinciale di Palermo, Generale di
Brigata Arturo Guarino: “si tratta di un’emergenza quotidiana che l’Arma affronta nelle sul 100 Stazioni sul territorio, con stanze dedicate all’ascolto e con il supporto di una “Rete
Antiviolenza” costituita da decine di militari, donne e uomini, formati per contrastare al meglio ogni caso, ma soprattutto pronti ad accogliere le vittime, con sensibilità ed empatia.

Questo per trattare ogni situazione non come un’indagine ordinaria, ma come merita una persona vulnerabile, con le sue fragilità e la sua speranza di uscire da un dramma. È un
concetto evoluto di polizia giudiziaria che i Carabinieri di Palermo stanno affinando continuamente, un approccio comprensivo e possibilmente risolutivo, che interagisce con una struttura composita di alleati, che vanno dal volontariato, ai servizi sociali, agli Enti pubblici; un fronte unico per dire: “basta alla violenza!”.

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