Corruzione sul servizio ambulanze del Policlinico, tangente da 130mila euro. Arrestati ex funzionario e un imprenditore

di Ambra Drago
 Questa volta a finire nell'occhio del ciclone il servizio del trasporto degli ammalati con le ambulanze al Policlinico di Palermo. Tra fatture gonfiate e servizi non effettuati ha preso il via l'inchiesta dei carabinieri del Nas (chiamati ad intervenire dalla stessa azienda ospedaliera) insieme agli uomini del comando provinciale dei carabinieri di Palermo e al Comando provinciale della Guardia di Finanza. Al centro dell'inchiesta Maurizio D’Angelo, già segretario del Dipartimento dei servizi centrali dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e Alessandro Cacioppo  di Messina, già rappresentante legale della Italy Emergenza Cooperativa Sociale, con sede a Messina per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari. Insieme a loro risultano indagati  per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio la figliastra di D'Angelo e altre due persone un palermitano e un messinese coinvolti nel meccanismo corruttivo. Inoltre il gip ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per 260.000 euro quale prezzo e profitto della corruzione.  L’indagine avrebbe  evidenziato gravi anomalie nella gestione del servizio di trasporto ammalati all’interno del nosocomio, appaltato alla ITALY EMERGENZA nel 2012 e svoltosi sino al 2018, con una spesa preventivata pari a 4,5 milioni di euro.

 In particolare, pubblico funzionario D' Angelo avrebbe attestato  la conformità delle fatture rilasciate dalla società nonostante fossero prive dei documenti e delle informazioni previste dal capitolato speciale d’appalto con particolare riguardo all’indicazione specifica dei servizi resi e nonostante fossero stati addebitati all’ente pubblico costi inerenti al  personale già compresi nelle prestazioni remunerate. I successivi approfondimenti delegati agli specialisti del Nucleo di polizia economico- finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo,  avrebbero portato alla luce l'esistenza di un patto corruttivo fra il legale rappresentante della cooperativa Cacioppo  e il funzionario pubblico D'Angelo, remunerato per la sua infedeltà con 130.000 euro, corrisposti attraverso sofisticati stratagemmi . In un caso la cooperativa ITALY EMERGENZA avrebbe corrisposto su un conto corrente cointestato alla figliastra del dipendente pubblico e al coniuge,  la somma di € 80.000, poi pervenuta nella diretta disponibilità del D’Angelo,  giustificata dalla volontà di risolvere bonariamente una potenziale controversia di lavoro a fronte di una prestazione irregolare svolta dalla donna  nei confronti della cooperativa, rapporto che gli investigatori ritengono non esser mai avvenuto. In un’altra circostanza, una società immobiliare, legalmente rappresentata da una persona di fatto collegata alla ITALY EMERGENZA, avrebbe bonificato su un conto corrente, cointestato a D’Angelo  e a un’anziana signora, ulteriori 50.000 euro.Per giustificare il pagamento la società avrebbe acquistato dalla donna un’immobile fatiscente,contestualmente concesso in locazione alla suddetta cooperativa che, al di fuori da ogni logica commerciale, versava immediatamente proprio la somma di 50.000 euro come pagamento anticipato dei canoni di locazione per un periodo di sei anni, somma poi entrata definitivamente nella disponibilità del pubblico funzionario.L'inchiesta ipotizza un danno di 3 milioni e 300 mila euro per le casse del Policlinico."L’odierna attività, sottolineano dal Comando provinciale della Guardia di Finanza,  evidenzia ulteriormente, il perdurante impegno della Procura dellaRepubblica di Palermo, per il contrasto della corruzione e delle più gravi forme di reato contro la Pubblica Amministrazione che sottraggono alla collettività risorse pubbliche,incidendo pesantemente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini, soprattutto in un settore delicato come quello della sanità".


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