La Sicilia sull'orlo dell’ennesima “Emergenza rifiuti programmata”. Il Governo regionale punta su soluzioni inadeguate ed anacronistiche

La Sicilia sull'orlo dell’ennesima “Emergenza rifiuti programmata”. Il Governo regionale punta su soluzioni inadeguate ed anacronistiche. Appello di WWF Sicilia, Rifiuti Zero Sicilia e Legambiente Sicilia che dicono no alla costruzione di nuovi inceneritori. Impianti prevalentemente pubblici di gestione della frazione organica dei rifiuti; investimenti in “Fabbriche dei Materiali”; estensione del “porta a porta” con tariffazione puntuale; applicazione di piani di prevenzione atti a ridurre la mole di rifiuti prodotti; una pianificazione seria, trasversale e l’apertura di un concreto dibattito a valere sulla spesa dei fondi previsti dal PNRR sulla transizione ecologica. Queste le richieste di WWF Sicilia, Rifiuti zero Sicilia e Legambiente Sicilia, in un appello al governo regionale affinchè rispetti l'applicazione delle leggi e l’osservanza delle direttive europee, attui strategie impiantistiche basate sull’osservanza della gerarchia dei rifiuti, e soprattutto preveda l’intervento del pubblico per l’apertura degli impianti che servono realmente al territorio e lo sviluppo economico dell’isola. Per le associazioni ambientaliste è inaccettabile che la nuova politica ambientale sui rifiuti si baserà sulla costruzione degli inceneritori, invertendo la rotta e inficiando la strategia che aveva finalmente permesso alla Sicilia di avviare processi di normalizzazione nella gestione. L’obiettivo “discarica zero” grazie agli inceneritori non è credibile, fermerebbe la raccolta differenziata, rallenterebbe la raccolta domiciliare dei comuni già in difficoltà per la mancanza di impianti a cui conferire la differenziata e si produrrebbe comunque dal 22 al 27% di scorie speciali da smaltire in qualche nuova discarica. La costruzione e la loro messa in funzione richiederebbero almeno 7 anni; sarebbe molto più onerosa di altre soluzioni e non si ripagherebbe prima di 20 anni, condannando la Sicilia al medioevo nella gestione dei rifiuti.

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