Polizia, 169 anni dalla fondazione e 40 di smilitarizzazione. A Palermo aumentano le estorsioni meno rapine e omicidi

di Ambra Drago
 
Quest'anno una doppia ricorrenza per la Polizia che da un lato festeggia il 169esimo anno della sua fondazione e allo stesso tempo il 40esimo anniversario dell'entrata in vigore della legge n. 121 del 1981 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il giorno 10) e che ha avuto il merito di riformare il Corpo, modernizzandolo, e riorganizzando il sistema della Pubblica Sicurezza. Ricorrenza ricordata al Quirinale dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella insieme al Direttore generale di pubblica sicurezza, il prefetto e Capo della Polizia, Lamberto Giannini ed una ristretta rappresentanza dei vertici e dei funzionari delle sezioni della Polizia. Un momento toccante che ha visto ricordare l'impegno della Polizia su tutto il territorio nazionale non solo in tema di sicurezza ma anche improntato ad affrontare un nemico subdolo chiamato Covid. Sono quattordici i poliziotti che hanno perso la vita a causa del virus, uno su dieci è stato contagiato lo ha ricordato il Capo della Polizia e anche Palermo ha pagato il suo prezzo perdendo due agenti.

 Passando ad analizzare l'attività della Polizia sul territorio palermitano, questura guidata dal 22 ottobre 2020 da Leopoldo Laricchia, possiamo fin da subito mettere in evidenza come dal 1° aprile 2020 al 31 marzo dell’anno in corso sono state 5.516 le persone denunciate per vari reati e 874 quelle arrestate; sono stati sottoposti a controllo 83.527 veicoli. Complessivamente, inoltre, sono state identificate 331.218 persone.
E da una lettura del bilancio sulle attività dell'amministrazione di pubblica sicurezza possiamo sottolineare come sono aumentate le estorsioni 63 nel periodo aprile 2020-2021 rispetto alle 43 dell'anno precedente, segno del continuo controllo del territorio da parte della criminalità probabilmente anche "spicciola", nonostante in alcuni mesi molte attività commerciali sono state chiuse per via dell'emergenza sanitaria. Diminuiscono nettamente gli omicidi commessi considerato sempre il range aprile 2020-2021sono stati appena quattro rispetto agli undici dell'anno 2019-2020. Preceduti dal segno meno anche le rapine, in quest'ultimo anno ne sono state registrate 271 su 390 e diminuiscono anche i furti (dato per quel che riguarda almeno gli appartamenti legato alla permanenza in casa della popolazione come misura di contrasto al Covid) infatti sono stati 5.880 contro i 7.656.
Ma la polizia, in particolare la Squadra Mobile, guidata da Rodolfo Ruperti, è stata impegnata anche sul fronte del contrasto a Cosa nostra e alle "nuove mafie" ormai diffuse come quella nigeriana . Con le operazioni “Sister White” del 19 dicembre e “Showdown” del 4 febbraio, i poliziotti della Mobile palermitana hanno smantellato questi gruppi criminali stranieri, ormai vere e proprie associazioni mafiose, capaci di inondare di fiumi di droga le strade del capoluogo; una delinquenza priva di scrupoli anche in relazione alla dimostrata capacità di distruggere ogni forma di competizione interna dei gruppi criminali di connazionali, concorrenti nel perseguimento di interessi criminali.
La Polizia palermitana, nel corso dell’ultimo anno, non ha attenuato i suoi sforzi anche sul fronte del contrasto all’immigrazione clandestina.Con l’operazione “Glauco 4”, la Polizia ha smantellato associazioni che favorivano l’immigrazione clandestina in Italia e ricorrevano ad illegali prestazioni e consegna di denaro per soddisfare gli onorari di chi organizzava e gestiva i viaggi della speranza dal continente africano alle coste siciliane.Ininterrotto anche l’impegno degli agenti palermitani sul fronte del contrasto al crimine organizzato“nostrano”: con le operazioni “Padronanza”, “Ruina”, “Mosaico” ed altre portate a termine nei quartieri di Brancaccio, Cruillas e dello Zen, la Polizia di Stato, con arresti e sequestri, è penetrata nel tessuto criminale di storici quartieri mafiosi cittadini. E poi non bisogna dimenticare l'impegno degli uomini e delle donne della polizia palermitana nel contrasto al fenomeno della "violenza di genere" e dei casi di "Codice Rosso" che ricomprende quelle fattispecie di violenza n tempi di restrizioni e limitazioni dovute all’emergenza epidemiologica, hanno registrato un incremento esponenziale pari a 786 casi nel periodo da marzo ’20 a marzo ’21. Ma l'impegno di tutte le Sezioni della Polizia si declina nel suo motto "Esserci sempre". Ecco che sono stati diversi gli episodi, spesso poco conosciuti, che hanno avito come protagonisti i poliziotti che senza timore hanno salvato vite umane.


Nella mente dei cittadini palermitani e non solo rimane l'immagine di un agente delle volanti impegnato ad estrarre un’automobilista dall’abitacolo dell’auto sommersa dalla melma e dai detriti lo scorso 15 luglio, quando un improvviso diluvio rese un sottopasso di viale Regione Siciliana una trappola per tanti automobilisti. In quel frangente, nessun poliziotto palermitano si sottrasse al suo dovere di salvare vite umane. In altre circostanze, l’ “Esserci sempre” della Polizia di Stato si è concretizzato nel salvataggio di vite umane: è il caso della neonata che aveva smesso di respirare e che una pattuglia di Poliziotti di Quartiere ha soccorso portandola d’urgenza in ospedale, dove i medici l’hanno presa in cura. E poi ancora il 4 febbraio, dentro un’abitazione alla Zisa, un bimbo di soli 4 anni ha dato una dimostrazione di coraggio riuscendo a chiamare il NUE 112 chiedendo aiuto dopo che la sua nonna era stata colta da un malore. Il bambino è riuscito a fornire l'indirizzo di casa e ha permesso alla volante di intervenire. Gli agenti delle Volanti hanno consegnato al bambino la divisa e chissà che Andrea non decida in futuro di entrare a far parte della "grande famiglia" della Polizia.
(Video della Polizia di Stato)

Anche a Palermo le celebrazioni hanno tenuto conto dell'emergenza Covid così in forma molto ristretta alla presenza del Questore di Palermo, Leopoldo Laricchia e del prefetto Giuseppe Forlani è stata deposta una corona di alloro sulla lapide dedicata ai Caduti nel chiostro dell'edificio di salita Manganelli.














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