Tina Montinaro: “Il 23 maggio di quest’anno vorrei fosse un momento di profonda riflessione. La pandemia non ha fermato la memoria”

di Ambra Drago

La pandemia non ha fermato la memoria e l’impegno di una donna, moglie e madre che in questi lunghi 29 anni ha costantemente creato un dialogo con coloro che lei stessa definisce la sua forza quotidiana, ovvero i giovani. Ha girato in lungo e in largo l’Italia e le sue scuole non solo per far conoscere la storia di quel triste 23 maggio ma soprattutto per promuovere i valori di legalità mantenendo vivo il ricordo. Stiamo parlando di Tina Montinaro, moglie di Antonio, capo scorta del giudice Falcone, saltato in aria insieme ai colleghi Vito Schifani, Rocco Dicillo e al giudice Francesca Morvillo nella Strage di Capaci. Abbiamo chiesto a Tina Montinaro, presidente dell’associazione Quarto Savona 15 di raccontarci come sarà la giornata del 23 maggio ma soprattutto di trasferirci le emozioni e la passione con le quali quotidianamente svolge il suo lavoro. Ricordiamo che Tina Montinaro dal 2018 lavora per mantenere costante la memoria dei caduti della Polizia nei settori più attivi della società civile, tra cui scuola, sport, giovani e associazionismo.

Possiamo dirlo, il Covid19, non è riuscito a fermare il ricordo di quanto è avvenuto nelle Stragi. 

“Non ci siamo mai fermati. Abbiamo organizzato i vari eventi in forma ridotta ma non abbiamo mai mollato. Abbiamo coinvolto cinque scuole, ognuna ha adottato uno dei nostri eroi, ci tenevo infatti che i giovani parlassero di loro. Posso dire che dopo 29 anni noi adulti abbiamo detto tutto, ora tocca a loro. I giovani però hanno un linguaggio diverso e la generazione è cambiata, abbiamo quindi pensato di realizzare un “rap contest” che prenderà vita nel giardino della Memoria di Capaci. Anche perchè vogliamo dare un messaggio positivo, vogliamo fornire una risposta educativa e positiva rispetto a quel genere di musica spesso incentrata sulla violenza o sull’aggressività nei confronti delle Forze dell’Ordine. I ragazzi devono rispondere con messaggi positivi, si possono raccontare i nostri morti anche a suon di rap, raccontando la profondità della persona e i loro valori. Un lavoro entusiasmante che ha visto i ragazzi impegnati con il grande Lucariello che ha fatto lezione anche da remoto per prepararli al meglio e quindi ci sarà una sfida avvincente tra i vari istituti”.
 
Non solo il coinvolgimento delle scuole, ci sarà anche un forte momento simbolico nella casetta “ No Mafia” quella per chi non lo sapesse da dove è stato premuto il bottone del telecomando per azionare il tritolo della Strage di Capaci.

“Alle 17,58 il nostro campione delle Fiamme Oro si arrampicherà oltre questa casetta e stenderà il Tricolore. Un momento toccante che sarà salutato sempre dalla presenza anche dei giovani delle Fiamme Oro”.

Non possiamo non parlare della Quarto Savona 15 la Fiat Croma sulla quale viaggiava Antonio Montinaro insieme ai suoi colleghi, la prima a saltare in aria a causa dell’esplosione. L’auto, o meglio i suoi resti, è stata portata da Tina Montinaro in giro per il Paese così di fatto non ha mai smesso metaforicamente il suo cammino.

“L’auto l’ho voluta io proprio per far comprendere a tutti gli italiani di cosa è stata capace la mafia facendo cogliere allo stesso tempo il forte senso del dovere che avevano questi tre ragazzi. E’ chiaro che appartiene a tutta la Polizia di Stato ma a tutte le persone perbene. Volevamo cambiare la teca nella quale è stata racchiusa (realizzata per mantenerla ferma), mentre lei ha sempre viaggiato ed allora abbiamo fatto una struttura diversa regalata a me dalla città di Pistoia. Questa teca sarà inaugurata alla Caserma Lungaro il 23 maggio alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, del Capo della Polizia e del nostro ministro dell’Interno”.

Il contatto con i giovani, dato il periodo pandemico, non poteva non avvenire anche via Social. Così la Quarto Savona 15 ha realizzato diversi collegamenti con WikiMafia. Confronti che andranno avanti sino al 23 ma che di fatto poi continuano durante l’anno.

“Noi facciamo tanti incontri, vogliamo raggiungere tutti e soprattutto i giovani. Preziosa la collaborazione con Pierpaolo Farina e WikiMafia che ha realizzato una serie di iniziative con #ERANOSEMI. Tutte queste iniziative si potranno seguire sulla pagina Facebook di WikiMafia ma anche su Instagram ecco invitiamo i giovani a starci vicino anche attraverso questi strumenti si può fare memoria.

Per concludere abbiamo chiesto cosa rappresenta questo 23 maggio

“Vorrei che in questo 23 maggio vi fosse un profonda riflessione. Dobbiamo capire tutti cosa abbiamo vissuto in questo anno e mezzo e di come ne stiamo uscendo. E allora ritengo che debba esserci un impegno ulteriore da parte di tutti noi. Quando ad esempio parliamo di legalità. Una parola grande, impegnativa, spesso molto utilizzata ebbene dobbiamo dare noi grandi l’esempio nel rispetto delle regole (e questa pandemia di regole ne ha fatte scattare tante).
In tutti questi anni non dobbiamo dimenticare che abbiamo dato la possibilità ai giovani di camminare liberamente a testa alta e di poter dire no alla mafia. Noi adulti abbiamo quindi il compito di tenere l’asticella alta e continuare a guidarli”.


Nessun commento:

Posta un commento