Attuazione delle opportunità offerte dal Recovery Plan, incremento delle attività produttive e supporto alle iniziative imprenditoriali destagionalizzate rispetto ai flussi turistici estivi. Questa, in sintesi, la "ricetta" proposta dalla Società Elettrica di Favignana per lo sviluppo del territorio nello scenario della transizione energetica delle isole minori. L'argomento è stato al centro di un incontro promosso dalla Regione Siciliana al quale la Società ha partecipato, presentando il proprio progetto in relazione al nuovo sistema sostenuto dallo stoccaggio di energia e dall'efficienza dei consumi. I particolari sono stati illustrati dall'ingegnere e docente universitario Antonio Cataliotti, intervenuto nell'ambito dei lavori in rappresentanza di SEA.
Il progetto prevede un percorso graduale e un mix di fonti.
Il primo step è rappresentato dall'implementazione dell'impianto già esistente con un campo fotovoltaico di circa 1,5 MW con un sistema di accumulo di circa 600 KW, situato in un sito già designato quale industriale in passato dal Piano Paesaggistico.
Nelle previsioni, la triplicazione nel corso di un decennio con altrettanti impianti dello stesso tipo, utilizzando i tetti di edifici pubblici e con la possibile ulteriore espansione dei pannelli su abitazioni grazie a nuovi incentivi.
Altro elemento qualificante del progetto riguarda la creazione di una rete di punti di ricarica di veicoli elettrici, corollario dell'espansione delle fonti di energia rinnovabile.
In realtà, l'iniziativa ha già preso forma e potrebbe trovare concretizzazione in tempi rapidi, anche grazie al coinvolgimento dei gestori dei servizi turistici a Favignana, razionalizzando i sistemi di accesso attraverso una delle reti di credit card sul mercato.
L'ingegnere Antonio Cataliotti ha inoltre precisato che, nel periodo necessario per il raggiungimento dell'autosufficienza, sarà possibile prevedere la sostituzione del gasolio con il gas, inizialmente metano, con evidenti e sostanziali vantaggi nella lotta all'inquinamento.
Non è tutto.
Il progetto targato SEA, infatti, configura l'approvvigionamento del combustibile attraverso una condotta sottomarina che parte da Trapani e che annovera altresì la costruzione di una rete di distribuzione per tutta l'isola delle Egadi.
Nel tempo, la rete già attiva potrà accogliere stabilmente gas biologico prodotto nella terraferma.
Altre iniziative riguardano la produzione del gas FORSU proveniente dai rifiuti urbani e l'approvvigionamento di acqua potabile nell'isola.
Quest'ultimo aspetto potrebbe risolvere l'annoso problema dei notevoli costi annuali che gravano sulla comunità.
Un'azione complessiva, dunque, che guarda al di là del mero processo di transizione energetica, che secondo le previsioni dovrebbe realizzarsi in un arco temporale compreso tra i cinque e i quindici anni, e prende in considerazione tutte le istanze dell'economia isolana, a partire dalla necessità di consolidare le attività turistiche già operative nel segno della qualità dell'offerta e della creazione di nuove realtà produttive.
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