Niente lezione al Canonico Cataldo Ladri in azione in uno dei plessi dell’IIS “Danilo Dolci” di Partinico

di Grazia Gulino

Partinico - Tre monitor da 75’’, quattro pc con tre relativi alloggi, derrate alimentari e utensili da cucina di vario genere, sono il bottino arraffato dai ladri che nella notte si sono indrodotti nei locali del “Canonico Cataldo”, ex casa di riposo, da qualche tempo plesso in uso all’IIS “Danilo Dolci”. I ladri, complice il buio notturno, hanno fatto irruzione nell’edificio dalla parte posteriore, scavalcando il muro di cinta che costeggia il campo sportivo cittadino. Fatta razzia del materiale di loro interesse, sono fuggiti via indisturbati. All’apertura mattutina dei locali l’amara sorpresa. Increduli ed indignati per l’accaduto, i discenti sono stati dirottati negli altri plessi per svolgere regolare attività, mentre la scientifica ha fatto i rilievi del caso ed il personale addetto, insieme al dirigente, ha effettuato la ricognizione dei locali e l’inventario dei beni sottratti.
“Un’azione ignominiosa quella che abbiamo subito – dichiara Gioacchino Chimenti, dirigente dell’istituto – che lede profondamente il diritto allo studio di studentesse e studenti che questa mattina non hanno potuto svolgere lezioni nelle proprie aule. Il danno arrecato non è solo di natura economica, per quanto questo abbia la sua incidenza, il valore è di circa 5.000,00 euro, ma anche sociale. Derubare una istituzione, quale è la scuola, è violare la levatura educativa e formativa di cui è portatrice e, se ci soffermiamo a pensare che i ladri pare siano poco più che adolescenti, il nocumento risulta ancora più grave, perché risulta essere anche il riflesso di un disagio sociale dilagante. Mi chiedo se sia possibile rafforzare, attraverso una maggiore permanenza dei ragazzi a scuola, impegnandoli in più attività extrascolastiche, l’incisività educativa di cui la scuola è anche veicolatrice.
Di certo non possiamo rimanere inermi di fronte a tali accadimenti. Mi auguro che episodi di tale natura non si ripetano ed auspico non solo un controllo più capillare del territorio, ma anche l’intervento di tutta la società partinicese e di tutta la popolazione scolastica, ciascuno col proprio ruolo, per diffondere la cultura della legalità e del rispetto del bene comune.”

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