GLOBAL PARLIAMENT of MAYORS – seconda giornata - Pandemia ed economia globale - Orlando dedica targa a Benjamin Barber

Si sono svolti oggi i lavori della seconda giornata del summit annuale del GLOBAL PARLIAMENT of MAYORS, per la prima volta in Italia a Palermo. 
Nel corso della sessione mattutina il sindaco Leoluca Orlando insieme al presidente del GPM, Peter Kurz, hanno scoperto la targa commemorativa dedicata al politologo americano Benjamin Barber scomparso nel 2017.
La targa posta all'interno di Palazzo Comitini, sede della Città Metropolitana di Palermo, recita “Con ammirazione e gratitudine in condivisione di impegno per l'interdipendenza dei popoli, per il ruolo dei governi locali».


Il Sindaco Leoluca Orlando ha così commentato la cerimonia: “La scopertura della targa in memoria di Benjamin Barber, che aveva indicato la città di Palermo tra le dieci città modello per il futuro del mondo, soprattutto in tema di accoglienza e integrazione, è un'occasione per lasciare alla storia il ricordo del suo impegno per l'interdipendenza dei popoli e per il ruolo degli enti locali. Benjamin Barber è fonte di ispirazione per tanti di noi sindaci, una guida fondamentale per la nascita del Global Parliament of Mayors”.

Il presidente del GPM sindaco di Mannheim ha detto: “ll dottor Benjamin Barber era un pensatore audace, influente e innovativo e un appassionato sostenitore dell'emancipazione delle città. Credeva che una leadership efficace della città potesse rendere il mondo un posto migliore, più sicuro e più sostenibile per tutti. Con il Global Parliament of Mayor lavoriamo per trasformare la sua visione in realtà. Come uno dei membri fondatori del GPM ritengo che Palermo è il luogo perfetto per onorare l'impegno e l'eredità di Benjamin Barber”.

Alla cerimonia erano presenti Michael Delafosse, sindaco di Montpellier, Marcin Krupa, sindaco di Katowice, David Balaba, ex sindaco di Iganga, Ed Johnson, ex sindaco di Asbury Park, e per la Città Metropolitana la Segretario/Direttore Generale, Antonella Marascia.

Nel corso della sessione pomeridiana, dedicata interamente alle politiche attive da parte delle città per affrontare le sfide della crisi pandemica l'intervento più importante, accolto da sentiti applausi, è stato quello di Ellen Johnson Sirleaf, ex Presidente della Liberia, primo Capo di Stato donna in Africa, Premio Nobel per la Pace 2011.

Johnson Sirleaf ha prima ringraziato il sindaco Leoluca Orlando del quale ha sottolineato il suo impegno per la città di Palermo. Senza troppi giri di parole ha definito la pandemia "la crisi più grave in tempo di pace. Le conseguenze sono e saranno molto gravi e voi come sindaci dovrete incoraggiare partenariati per colmare i deficit che si creano ogni giorno. Le città hanno bisogno le une delle altre. Le infrastrutture sono al minimo e il Covid-19 ha mostrato l'evidente impreparazione davanti ad un fenomeno straordinario". Parlando del GPM ha evidenziato di come "questo evento dimostra i grandi progressi fatti per la cooperazione internazionale. È innegabile che i sindaci leader della governance abbiano un compito importante da svolgere perché le città sono punto focale di sviluppo. Le migrazioni verso i centri urbani aumentano sempre più", ha detto l'ex presidente della Libera. "Per molti di voi - ha aggiunto rivolgendosi ai sindaci - questa sarà una propria e vera sfida. Dato che un innegabile riduzione dei bilanci costringe i sindaci a rispondere alle esigenze dei cittadini con le risorse che hanno. Servono nuove normative a livello locale e soprattutto la necessità di imporre un sistema fiscale autonomo in quelle città che altrimenti non potrebbero garantire i servizi ai cittadini". Johnson Sirleaf ha poi sottolineato il ruolo dei giovani e "della politica che ha il compito di valorizzarli. Bisogna pensare ai giovani. L'Africa - ha aggiunto - è e sarà il più giovane continente al mondo. Milioni di giovani sono stati istruiti e formati e tuttavia migliaia di loro non hanno trovato un'occupazione in linea con le scelte professionali fatte. Saranno loro che chiederanno ai sindaci di creare posti di lavoro e possibilità di una vita migliore". Altra sfida da combattere, secondo il Premio Nobel per la Pace, sono i cambiamenti climatici "che hanno un impatto fortissimo sui sistemi agricoli e le città si troveranno dentro questo fenomeno". Infine ha lanciato un accorato appello ai sindaci: "Da voi dipende il sostentamento dei più fragili, di quanti sono privi di ogni risorsa. Non voltate loro le spalle, non siate indifferenti. Serve un atteggiamento di interconnessione che spero guidi la vostra ispirazione per fronteggiare le sfide che vi aspettano”.

Sul finire della sessione dedicata alla pandemia è intervenuto brevemente Orlando sulla domanda: come i sindaci abbiano affrontato le fake news in tema di pandemia: "A Palermo - ha detto Orlando - abbiamo cercato di costruire condizioni di fiducia che presuppone linguaggio condiviso. Abbiamo cercato di contrastare le fake news attraverso un linguaggio comune, coinvolgendo esperti e terzo settore. E poi mi sono speso personalmente, anche a rischio di una sovraesposizione mediatica, lanciando il messaggio di rispettare le regole anti-Covid-19, avere cura di noi stessi e degli altri. E credo che tutto ciò abbia funzionato perché a Palermo non abbiamo avuto grandi picchi di contagio".

La seconda parte della sessione pomeridiana del summit è stata dedicata alle azioni necessarie che devono essere compiute dalle città all'indomani della pandemia.

I sindaci hanno discusso la necessità di nuovi progetti di mobilitazione che comprendano l'arte e la cultura e lo sviluppo di un ambiente per eventi digitali nell'era post-pandemica.

Tra i relatori è intervenuto il sindaco Leoluca Orlando: "La cultura è legata all'identità che scegliamo noi stessi, non ha nulla a che vedere con la terribile legge del sangue che crea solo recinti ed egoismi. In questo senso l'arte svolge un ruolo fondamentale. Palermo nel 2018 è stata Capitale italiana della Cultura, ha ospitato la biennale Manifesta 12. Che ha rigenerato la città. Le opere d'arte sono state collocate nei quartieri di periferia, abbiamo promosso il verde in quartieri degradati, l'arte all'ombra di un edificio abbandonato. Sono fortemente convinto che la sensibilità artistica non possa essere esclusiva dei musei. La pandemia - ha aggiunto Orlando - ci ha costretti a nuovi linguaggi, ci ha fatto scoprire gli spazi aperti e soprattutto ha cambiato il nostro rapporto col digitale. Non possiamo pensare di ignorare che esiste il digitale, altrimenti faremo la fine degli amanuensi che difendevano i manoscritti e criticavano Gutenberg. Ecco perché in città abbiamo trasformato l'offerta artistica rivoluzionando il Teatro Massimo, dove la sala è diventata palcoscenico. Abbiamo presentato un Teatro Massimo dove le opere liriche sono senza teatro. Questo è il vero cambiamento, il potere della cultura che non ha confini. A seguito della pandemia, ad esempio, abbiamo avuto a Palermo l'esplosione dello Street Art. Così ho creato l'albo degli Street Artists per permettere loro di manifestare la libertà d'espressione in uno spazio aperto. La pandemia ci ha fatto uscire dagli spazi chiusi. Quando sarà finito tutto - ha detto rivolgendosi ai colleghi sindaci - non dimentichiamoci di questo periodo. Non facciamo la fine degli amanuensi".

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