L’artista palermitano Mario Bajardi presenta il suo nuovo progetto musicale LUX – Theater Works

Un compendio trasversale in una prospettiva visionaria dell’arte assieme alle opere artistiche di Rosa Mundi venerdì 10 dicembre - Palazzo Riso – ingresso libero sino ad esaurimento posti. Non è un mistero che la musica di Mario Bajardi abbia spesso trovato nelle performances multimediali il proprio habitat più congeniale. Giunge allora quanto mai provvidenziale l'uscita del suo ultimo progetto musicale Lux-Theater Works: un compendio trasversale, dagli straordinari tratti onirici, che muove da una prospettiva visionaria dell'arte. La presentazione ufficiale del disco si terrà venerdì 10 dicembre presso Palazzo Riso alla presenza del musicista Mario Bajardi e dell’artista Rosa Mundi. Con questo lavoro, Bjm intende offrire la possibilità di riflettere, l' opportunità di ripensare ad un corretto approccio alla sua proposta musicale, sempre in perfetto equilibrio tra arte popolare e gusto colto, tra suggestioni arcane e tecnologia futurista. Il blocco cinematico della “Music for Museum” ne è l' esempio più evidente, ma tutto l'album si fregia di incursioni calibratissime tra arie classiche, folk, musica sacra, psico-ambient e meta-musica.
Le composizioni Abside, Salce, Cascata e S. Orsola sono il frutto di un lavoro commissionato dal Ministero dei Beni Culturlali Itlaliano e si snodano tra arie classiche, musica sacra, psico ambient e la meta-musica. Inoltre, la composizione MEDUSA è la colonna sonora dell’opera Medusa di Rosa Mundi, con cui collabora dal 2016, esibendosi in dimensioni culturali internazionali e con cui ha realizzato iniziative di alto valore culturale e sociale, coniugando in perfetta simbiosi la bellezza dell’arte figurative con quella musicale. Mario Bajardi non è nuovo ad interpretazioni musicale di tale peculiarità ed innovazione. Con il suo IN SILENCE (penultimo album) crea una performance live musicale, God Is burning realizzata nel contesto di uno scambio di residenze artistiche tra il Monira Foundation di New York ed il Parco Archeologico di Selinunte Cave di Cusa e Pantelleria, RISO - Museo d'arte contemporanea. Quella che verrà proposta al Museo Riso assieme all’artista Rosa Mundi, sarà una grande performance multisensoriale. Lux - Theater Works é dunque una raccolta di brani costruiti e pensati per il teatro. Con questo compendio dai tratti onirici, il musicista palermitano rinnova la sua proposta artistica, sempre in equilibrio tra arte popolare e gusto colto, suggestioni arcane e tecnologia. Di seguito il link con il primo singolo DRIFT del nuovo album di Mario Bajardi LUX – Theater Works:
BjM Mario Bajardi - DRIFT - LUX Theater Works.TRACKS ALBUM:
1) Abside
2) Medusa
3) Cascata
4) S.Orsola
5) Salce
6) OMO
7) Drift
8) S.Rosalia (live) featuring Miriam Palma
9) S.Rosalia 2 (live)
10) Gibellina (mon amour)
Bio Mario Bajardi
Il percorso formativo di Mario Bajardi lo porta a diplomarsi in violino presso il Conservatorio di Caltanissetta, per poi dedicarsi agli studi di musica elettronica fra Catania e Palermo. Qui cura il relativo laboratorio del Conservatorio “V. Bellini”; in seguito l’attività di docente lo vede impegnato anche con il Centro Sperimentale del Cinema, il Liceo Musicale Regina Margherita, l’Università degli Studi e l’Accademia di Belle Arti. Nel 2001 è finalista dell’International Competition of Electronic Music Pierre Shaeffer. Unico vincitore italiano con “BJM Violin Studio 7” all’ICMC 2002 di Goteborg, con “BJM Piano Studio” si aggiudica invece il concorso Luigi Russolo 2004 e il CEMAT 2005. Nel 2006 è scelto per il disco “Electroacoustic Music from Sicily” prodotto dalla EMF di New York, mentre nel biennio successivo crea la comunità di artisti “Insemina” e l’omonimo programma tv. Le sue note fanno da sfondo a numerosi eventi nel corso degli anni, tra i quali il festival internazionale Musica d’Alta Quota, il Palermo Film Festival e il Festino di Santa Rosalia. A questi si aggiungono il primo videomapping in Sicilia e alcune installazioni realizzate per l’Accademia. La sua particolare inclinazione per colonne sonore, documentari e produzioni multimediali fa nascere collaborazioni proficue con tanti registi fra cui Roberta Torre, Salvo Cuccia, Giuseppe Carleo, Giuseppe Gigliorosso, Sergio Cannella, Sigfrido Giammona, Ruben Monterosso e Federico Savonitto, Alessandro Ferrara, Moscò, RosaMundi, insieme a qualche esperienza oltreoceano tra New York (“An Internet World”, Carlo Fiorletta/Mara Lesemann) e Los Angeles (“Sweetheart”, M.A. Pate, assistente di Quentin Tarantino). Nel 2016 scrive musiche inedite per “Sgalambro” di Mario Bellone e Marcello Faletra e “Vedozero” di Andrea Caccia. Le sue musiche sono state presentate alla Biennale di Venezia 2017 grazie alla collaborazione con WISH/BIAS e Rosamundi nel padiglione Iraniano. Nello stesso anno pubblica il suo album "SCHENGEN" che sarà rappresentato con una performance live ed una mostra permanente all'interno del Museo Riso di Palermo. Nell'Aprile del 2018 apre la BIENNALE DI ARTE "BIAS", in anteprima nazionale, con la sua composizione OFFICIUM tratto da Schengen per Orchestra, Elettronica, Coro e danza eseguite alla Cattedrale di Palermo e al Teatro Massimo di Palermo. Nel Luglio 2018 il suo progetto IN-SIDE-OUT e le sue, musiche tratte da Schengen CD vengono eseguite al Teatro Massimo di Palermo che replica per tre anni di fila. I suoi tre lavori discografici precedenti, “ BJM Archives” (2012), “BJM Glass Orchestra” (2013) e “Inverse Ep” (2014), "SCHENGEN" (2017), “IN SILENCE” (2020) sono tutti editi da Iter-Research, label ONDE. Fra gli altri, collabora anche con Giovanni Sollima, E la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana (nel 2011 cura il sound design per i “Carmina Burana” di Carl Orff e la “Tosca” di Puccini), l’Orchestra Instabile Disaccordo, l’Orchestra Giovanile Mediterranea diretta da Alberto Maniaci. Nel 2020 collabora con l’Ordine degli Architetti PPC di Livorno per realizzare Webinar e Pampleth sul Panglossismo, sul tema del Paesaggio sonoro. Di recente stringe collaborazione con il regista Cristian Taraborelli, componendo le musiche e creando il sound design per la mostra “Renato Casaro e i cartellonisti del Novecento”.
Bio Rosa Mundi
Nasce in coincidenza delle coordinate 5° 26’23 ‘’ N 12° 19’ 55’’ E. RM è uno pseudonimo d’artista. Vive tra due isole di mare e un’isola di fiume. Prestata all’arte ed alla fotografia da più di un ventennio, viaggiatrice instancabile, predilige trasporre in arte ed in fenomeni artistici vicende reali del quotidiano e fenomenologie ambientali. Il suo percorso laboratoriale parte dalla fotografia, reinterpretando in un fantasioso dialogo costante la realtà e l’immaginario, per spingersi a produzioni video ed ad manifatture ed istallazioni miste di vetro, tessuto, ferro, acciaio a strutture lignee. Frequenta i corsi di Pittura, Scultura, Coreografia e Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, l’Accademie des Beaux Arts di Strasburg, l’Ecole Martenot di Paris. Dal 1992 ad oggi ha esposto ad Amsterdam, Strasburgo, Venezia, Parigi, Deauville, Principato di Montecarlo presso lo Yachting Clun, Vimoutiers, Canapville, Neuilly sur Seine, Il Cairo, Nuweba, Ras Saitan, Tenerife, Barcellona, Arcidosso Castello Aldobrandesco, Aqui Terme, Castello di Morsasco in Piemonte, Castello d’Orba in Liguria, Firenze, Siena, Lucca, Padova Villa Barbarigo di Valsanzibio, Palermo, Catania, Messina, Parco Archeologico di Tindari, Malfa a Salina, Museo delle Trame Mediterranee e Fondazione Orestiadi Gibellina Nuova, Castello Arabo Normanno Salemi, Selinunte Parco Archeologico, Castelvetrano, Parco Archeologico di Lilibeo a Marsala, Taormina, Palermo, Castelporrona sul Monte Amiata in Provincia di Grosseto, in Sardegna a Porto Rotondo. Nel 2015 espone a Palazzo Monte di Pietà a Palermo con la mostra dal titolo Sicilia – Il Volto di una umanità patrocinato dall’ABI itinerante nelle sedi centrali delle banche italiane. Nel 2015 si cimenta nella scrittura della sceneggiatura e co-regia del film “L’altra faccia di Corleone”. Nel 2014 espone nella mostra collettiva “The Power of Diversity” – per l’UNESCO DESS dentro la Chiesa serpottiana dei Tre RE nella Palermo, città ai tempi in corsa per la nomina di patrimonio mondiale dell’Unesco. Nel 2016 viene selezionata all’esposizione internazionale finlandese a Helsinki denominata Piexelache con una installazione Video Virtual Mapping Admid Animals Morph Empathic Phisiognomy sul tema della empatia, rielaborando i principi della camera oscura di Gian Battista La Porta. Nel 2016 viene selezionata dal Politecnico di Torino per esporre nello spazio arte Thetis alla Biennale Internazionale Architettura di Venezia 2016 all’Arsenale da maggio a novembre 2016 nella mostra Gang City con la sua opera Lupara al Borotalco. Partecipa anche alla Biennale Arte Contemporanea di Venezia 2011. Nel febbraio 2016 entra come co-worker in Dimora Oz, una realtà di artisti provenienti da più parti d’Europa che condividono tematiche, spazio e tempo, e condividendo con questo collettivo una grande evoluzione e crescita artistica a beneficio di tutti i partecipanti. Nel 2016 e 2018 partecipa ed è selezionata alla Biennale Caiotronic organizzata presso la citiy unviresitaria del Cairo a cura di Haytham Nawar. Dal 2016 al 2020 è stata guest artist della Fondazione olandese Trasformatorio operando attività artistiche di rigenerazione con il curatore Federico Bonelli. Nel 2018 viene selezionata alla Biennale Donna di Trieste con un trittico sulla luce. Sempre nel 2018/2019 viene selezionata Comune di Amsterdam per esporre le sue opere nei musei civici della citta nella manifestazione Open ateliers Nieuwmarkt Amsterdam Municipality. Nel 2018, 2019, 2020 ha esposto nella galleria Binnekant di Amsterdam, all’interno della casa e dello spazio espositivo che fu della nota artista Abramovich. Nel 2020 ha inaugurato la mostra Sotto Sopra a Cortina in occasione dell’apertura dei campionati mondiali di sci. Le sue opere sono esposte nella galleria d’arte Contemporary & Art con Cris Contini a Cortina, Londra, Venezia.
Sempre nel 2016 Rosa Mundi porta a compimento una grande progetto scritto nel 2009 (replicandolo ogni due anni coinvolgendo altri artisti attraverso un bando pubblico con un comitato di selezione di docenti universitari e personaggi di spicco operatori dell’arte), ossia una grande performance interdisciplinare dal nome BIAS – tra Venezia e Palermo – selezionando dai 77 ai 100 artisti ( tra più di 2000 provenienti da tutto il mondo) nell’innovativo concetto di Biennale transnazionale di arte incentrata sulla spiritualità dell’artista, al posto della nazionalità o della lingua che parla. Espone in Italia ed all’estero al Museo RISO- Palazzo Belmonte, nella Cattedrale di Palermo, a Palazzo delle Aquile e nella Chiesa dei Teatini. La BIAS (www.biasinstitute.it) è un appuntamento biennale che si svolge principalmente in Sicilia, isola che l’artista ha eletto tra le sue principali terre ispiratrici per poi aprirsi a tanti altri luoghi e città storiche tra Europa, Asia, Oriente, Africa nelle settimane successive all’inaugurazione. La BIAS è stata infatti aperta in Israle, Egitto, Spagna, Tenerife, Kazakistyan ed altri luoghi in Italia tra cui il Castello di Morsasco in Piemonte, il Castello Aldobrandesco ad Arcidosso, Porto Rotondo, il Centro International Atyoga Foundation, Villa Barbarigo di Valsanzibio, e numerosi parchi archeologici di Sicilia tra Selinunte, Tindari e Lilibeo di Marsala operando una vera e propria rivoluzione artistica e culturale dal 2016 ad oggi.
In occasione di questa Biennale Rosa Mundi lancia un appello a tutti gli artisti contemporanei, di ogni nazionalità, lingua e religione, perché si confrontino con un tema specifico nella propria ricerca laboratoriale in una dialettica viva e costante aperta alla comunità degli artisti di tutto il mondo. Per alcuni artisti e curatori la BIAS è stata definita una sorta di grande performance ma in realtà Rosa Mundi ha sempre specificato che la BIAS vuole essere una grande occasione di incontro e di promozione tra tutti gli operatori dell’arte che nel modo più autentico possono incontrarsi e superare i limiti di un mondo in cui l’arte, sempre merce di scambio e d’investimento finanziario, ha perso parte della sua vocazione più profonda ed integrità. Per l’artista ha assunto ed assume tutt’oggi un grande rilievo il ruolo della committenza, pubblica o privata e del mecenatismo. L’artista nel suo linguaggio di ieri e di oggi guarda con occhio anticipatore al presente ed al futuro, non tralasciando mai i codici del passato. Per queste ragioni Rosa Mundi ha scelto sin dal 1992 di non apparire con il suo vero nome e di non dare in pasto al mondo, sempre più socialweb, le sue vere sembianze proprio per lasciare che la sua arte esista, a prescindere dalla sua apparenza e dalla sua immagine, per dare interamente il posto alle sue produzioni che gli sopravviveranno.
Rosa Mundi ha sviluppato numerose tecniche in cui la tridimensionalità o la mera bidimensionalità non è data dalle tecniche fotografiche o computerizzate ma dalla ricerca dello spazio infinito dentro l’opera e della capacità dell’opera di ricrearsi e riprodursi in stretta connessione con il luogo in cui viene collocata e per il quale viene pensata. Ma vi è di più, il patto tra Rosa Mundi ed il collezionista, celato nelle fibre dell’opera. Il concetto spaziale di Fontana rivive e nidifica nelle opere di Rosa Mundi. Le opere di Rosa Mundi evocano un “non luogo” ricreando nelle trasparenze del vetro l’essenza filosofica delle sue riflessioni, senza cedere mai in un mero concettualismo. Rosa Mundi guarda alla filosofia decodificandola in immagini riflesse che si intersecano ed abbracciano le une con le altre. La chiave dell’opera in parte manifesta, dimora celata nel patto tra Rosa Mundi e il collezionista, il mecenate, a colui che sceglie la sua opera.

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