Finanza Pubblica. Ugl, da accordo triennale con Mef risparmiati 1,5 miliardi

L’acconto sul concorso alla compensazione dei costi dell’insularità da parte dello Stato che vale 100 milioni di euro è un evento senza precedenti per la Sicilia perché introduce la questione della compensazione finanziaria della condizione dell’insularità in termini permanenti nell’ordinamento giuridico italiano. E’ quanto afferma Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia commentando la Nota Illustrativa dell’Accordo di Finanza Pubblica Mef-Regione Siciliana 2022-2025 che delinea finalmente un nuovo assetto in materia finanziaria nei rapporti tra Stato e Regione Siciliana, non solo in tema di compartecipazione tributaria e che potrà, finalmente, garantire la copertura delle spese per le funzioni statutariamente attribuite, ad oggi non garantite. Rileviamo che con la sottoscrizione dell’accordo, che sostituisce quello del dicembre 2018 – prosegue -assume sempre più forma e concretezza la riforma finanziario-contabile dei rapporti tra la Regione Siciliana e lo Stato, nella direzione di significativi risparmi di spesa, rilevanti incrementi delle entrate, la concreta quantificazione del costo dell’insularità con il riconoscimento di una quota quale compensazione, l’introduzione della fiscalità di sviluppo, la razionalizzazione di alcune rilevanti posti di bilancio, la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei fabbisogni standard per la Sicilia. Siamo di fronte ad un nuovo e confrontate quadro finanziario – sottolinea Messina – perché a partire dal 2022 e fino al 2025 la Sicilia verserà allo Stato, quale concorso alla finanza pubblica un contributo di circa 800 milioni con un risparmio di circa 200 milioni all’anno, cifra notevolmente inferiore al miliardo e trecento milioni degli anni 2017 e 2018 scaturiti dagli scellerati accordi siglati dal precedente governo regionale. Si tratta di un risparmio di 300 milioni dal 2022 in poi. Da sottolineare – conclude il Segretario Ugl Sicilia - anche l’intesa con il Mef per rinviare 211 milioni di Euro da ripianare nell’esercizio 2022 al secondo esercizio successivo a quello di conclusione del ripiano originariamente previsto ed l’individuazione della data ultima del giugno 2022, con effetti a partire dall’anno 2023, per definire alcune intese finanziarie con riguardo ad importanti voci di bilancio come IVA, F24, Split payment, bollo ma sopratutto l’irrisolta partita delle accise e chiudere la trattativa definendo la nuova normativa di attuazione dello Statuto in materia finanziaria.

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