Massimiliano Di Silvestre, Presidente e A.D. di BMW: “Elettrico, economia circolare e responsabilità sociale, un impegno costante”

di Giancarlo Drago
Aldilà delle vendite e del bilancio economico, che si conosceranno fra qualche mese, Massimiliano Di Silvestre, Presidente e A.D. di Bmw Italia ha voluto offrire le sue riflessioni a chiusura di un anno decisamente delicato per tutto il settore automotive. “Stiamo chiudendo un anno straordinario sia per Bmw che Mini I e Bmw Motorrad, tanto in termini di quota di mercato che di segment share, nonostante la problematica ben nota dei semiconduttori.
Negli ultimi anni abbiamo esploso la nostra gamma, attraverso una segmentazione profonda, un’esplosione di tecnologia, design e connettività che sta riguardando anche la rivoluzione elettrica. Abbiamo più volte parlato dei 25 modelli elettrificati entro il 2023, un’auto full electric in ogni segmento di mercato. Questa è la nostra strategia high-tec. Abbiamo maturato la consapevolezza, infatti, che sarebbe un errore dare per scontato che il nostro posizionamento di Brand sul mercato tradizionale si rifletta automaticamente sul nuovo mercato. Siamo sulla stessa griglia di partenza dei competitors, sicuramente con un patrimonio di valori e competenze molto importante. Questo patrimonio deve essere il nostro punto di forza,Una dichiarazione che nasce sia da un impegno chiaro e preciso dell’azienda, sia dalla necessità di agire come sistema (imprese, istituzioni e ricerca) per risolvere le grandi sfide che abbiamo davanti a noi.

Ci siamo posti come gruppo un obiettivo intermedio importante e verificabile lungo tutta la filiera: ridurre le emissioni di CO2 dei nostri veicoli di almeno il 40% entro il 2030 - a partire dalla materia prima, passando per la supply chain, la produzione e la fase di utilizzo, fino al riciclo.

La verifica di tale riduzione avverrà attraverso il nostro rapporto di sostenibilità che da quest’anno è integrato nel bilancio dell’azienda e certificato da revisori esterni.L'incremento dell'elettromobilità è l’elemento più importante sulla strada verso una mobilità a zero impatto sul clima. Oggi abbiamo 5 automobili completamente elettriche in gamma: Bmw i3, Mini Electric, Bmw iX3, Bmw iX e i4 e nei giorni scorsi abbiamo tagliato il traguardo di un milione di vetture elettrificate già sul mercato. Ma nei Paesi industrializzati come il nostro c'è ancora un grande ostacolo: la mancanza di infrastrutture.Per ottenere la trasformazione della mobilità individuale, si stima che sia necessaria una capacità di ricarica pubblica installata di 3 kW per veicolo elettrico a batteria e per i veicoli a celle a combustibile una rete di almeno una stazione di rifornimento di idrogeno ogni 100 km.

In Italia, con 2,7 colonnine ogni 100 km, contro 4,7 della media europea, siamo al 14° posto nel ranking del continente, dobbiamo crescere in fretta. Il recente piano del governo previsto nel PNRR va in questa direzione (sia per l’elettrico che per l’idrogeno), ma mi preme sottolineare la necessità di adottare il criterio dell’urgenza nell’implementazione del piano mobilità. .

Bmw sta portando avanti una visione strategica chiara focalizzata sull’economia circolare, con l'obiettivo di mantenere le materie prime nel ciclo di produzione il più a lungo possibile. Oggi i nostri veicoli sono composti da materiali secondari per circa il 30%. In futuro, miriamo ad aumentare questa percentuale sino al 50%.

I nostri principali 5 obiettivi di sostenibilità/circolarità al 2030 sono la riduzione di oltre il 40% dell'impronta di CO2 per veicolo durante l'intero ciclo di vita; oltre il 50% delle vendite globali costituito da vetture elettriche; i brand Rolls-Royce e Mini completamente elettrici; materiali secondari nei veicoli prodotti al 50%.

Infine, mi piace fare il punto, come ogni anno sul nostro programma di responsabilità sociale d’impresa SpecialMente, che ha contribuito a farci raggiungere due traguardi importanti nel 2021: il riconoscimento di Best Sustainability brand in Italia e il conseguimento di uno score eccellente (oltre 80 punti) nel RepTrack che monitora ogni anno la reputazione delle aziende.

In questi due anni di pandemia, non abbiamo tolto neppure un euro agli investimenti relativi alle attività sociali o culturali. Abbiamo creduto, e ne siamo fermamente convinti anche oggi, che questo rientrasse nella responsabilità di un’azienda di successo come Bmw Italia.

Restituire alla società è un dovere per le aziende leader e lo è ancora di più in momenti complicati come quelli che stiamo vivendo.”

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