Elisa, alunna della Perez-Calcutta, bloccata con la madre in Ucraina. L'appello: "Aiutateci a uscire da questo inferno"

Un appello accorato via social quello di Elena Pastux, che vive da anni a Palermo, con la bimba di 8 anni disabile.
"Vi prego aiutateci a uscire da questo inferno. Ero venuta a Kiev con Elisa per portare via da qui l'altra mia figlia, ma ora siamo bloccate qui e non possiamo tornare". Sarebbero dovute ritornare in città, con un volo da Roma, il 3 marzo. "Le valigie sono pronte - spiega la donna - e stiamo cercando il modo di raggiungere la frontiera con l'Ungheria da dove speriamo di prendere un aereo per l'Italia, ma al momento non sappiamo come fare. Abbiamo contattato l'ambasciata italiana a Kiev ma ci hanno detto che non possono aiutarci, consigliandoci per ora di restare a casa". Intanto la guerra continua e i bombardamenti non si fermano. E amici ma anche gli insegnati e i compagni della piccola Elisa che frequenta l'istituto Perez -Calcutta.A scuola la notizia ha provocato tanta apprensione. "Abbiamo appreso che la nostra alunna si trova con la mamma in Ucraina siamo molto preoccupati per lei e la sua famiglia" dice la dirigente scolastica della scuola Grazia Pappalardo. "Chiediamo ai soggetti competenti in materia e a quanti sono nelle possibilità di farlo di adoperarsi perché la bambina insieme alla mamma e alla sorella rientri al più presto a Palermo per poter riprendere la sua vita normale sottraendola al pericolo e risparmiandole disagi e sofferenze che per lei sono ancora più difficili da affrontare". Tutti a scuola conoscono la bimba e la notizia della sua presenza in Ucraina ha provocato tanta commozione. "Ho avuto la fortuna di conoscere Elisa e la sua famiglia - Valeria Zinna che lo scorso anno scolastico era l'operatrice di sostegno dell'alunna -. La piccola ha diverse patologie che richiedono attenzioni e cure particolari. È necessario fare qualcosa e aiutare la famiglia a rientrare al più presto. La vita è stata già dura con questa famiglia, occorre intervenire al più presto e trovare una soluzione. Facciamo in modo che le sofferenze già pesanti di questa bambina non siano ulteriormente aggravate da questa drammatica situazione".

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