Sequestrati beni per due milioni alle cosche di Passo di Rigano

Sequestro di 2 milioni di euro nei confronti dei beni di Tommaso Inzerillo, 72 anni, Francesco Inzerillo di 65, Giuseppe Spatola di 46 anni, Benedetto Militello, 34 anni , Antonino Lo Presti di 35 e ancora Antonio Fanara di 36 anni e Alessandro Mannino di 61, tutti accusati di appartenere all'associazione mafiosa. Il provvedimento di matura reale ha colpito in particolare 7 imprese, un immobile, 9 autovetture, 17 rapporti finanziari, una quota pari al 50% del capitale di società a responsabilità limitata, nonché l’applicazione dell’amministrazione giudiziaria nei confronti di un’impresa attiva nel settore del commercio alimentare.Tra i beni sequestrati nei giorni scorsi l’impresa “KARTON PLASTIK” attiva nel settore della commercializzazione all’ingrosso di carta e cartoni, con sede a Palermo in via Castellana, riconducibile a Francesco Inzerillo, ma formalmente intestata alla moglie, nonché l’impresa “EDIL DECOR”, riconducibile a Mannino , con sede a Palermo in via Leonardo da Vinci, attiva nel settore dell’edilizia.Fondamentali per l'emissione del provvedimento da parte della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo le le risultanze acquisite nell’ambito del procedimento penale nr. 4847/2018 R.G.N.R., riguardante l'indagine effettuata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalla Squadra Mobile di Palermo – S.C.O., in collaborazione con l’F.B.I. di New York, c.d. operazione “New Connection”, sfociata nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere ed arresti domiciliari nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori aggravato, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso ed altro.
In quell'occasione, il 17 
luglio 2019 gli investigatori guidati dall'allora Capo della Mobile, Rodolfo Ruperti e il personale dello SCO ricostruirono i ruoli e le responsabilità dei proposti nell’ambito del mandamento mafioso di Passo di Rigano – Boccadifalco, nel quale sono inserite, storicamente, le famiglie mafiose di Passo di Rigano, Uditore, Boccadifalco e Torretta.
Tali indagini dimostrarono come il mandamento di Passo di Rigano, nel quale avrebbe avuto  un ruolo decisivo la famiglia degli Inzerillo.
"Sulla base dell’acclarata e persistente pericolosità sociale di tipo qualificato dei predetti, sottolineano in una nota della Questura, condannati in primo grado nel settembre del 2021 per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, nonché alcuni anche per i reati di intestazione fittizia di beni ed estorsione aggravati nonché per esercizio abusivo di attività di giochi e scommesse, sono state condotte indagini patrimoniali dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo nei confronti degli stessi e dei loro rispettivi nuclei familiari conviventi, dalle quali è emersa una notevole sperequazione tra i redditi dichiarati al fisco e gli investimenti effettuati per i beni oggetto dell’odierno sequestro".



Nessun commento:

Posta un commento