Banca Don Rizzo: 4,41 mln utile di esercizio, bene il bilancio 2021

ALCAMO (TRAPANI), SAB 30 APR. L’Assemblea dei soci della Banca Don Rizzo è chiamata ad approvare - oggi, sabato 30 aprile in prima convocazione e il 4 maggio in seconda convocazione - il bilancio 2021 che, nonostante le difficoltà della congiuntura, evidenzia un soddisfacente risultato e l’ulteriore rafforzamento patrimoniale della Banca. L'utile di esercizio, che si attesta a 4,14 milioni di euro, conferma l’andamento della gestione e porta il patrimonio netto della banca ad oltre 57 milioni di euro esprimendo un total capital ratio al 26,3% che, ampiamente capiente rispetto ai requisiti richiesti dalle Autorità di vigilanza, assicura alla Banca la stabilità necessaria per continuare a sostenere le famiglie e le imprese del territorio.
Nel 2021 la Banca, aderente al Gruppo Iccrea, ha assicurato un costante supporto di credito alle famiglie e alle imprese: i finanziamenti alla clientela si attestano a 354,4 milioni di euro, in ulteriore crescita rispetto al 2020 di oltre l’8,6% con una dinamica multipla rispetto a quella espressa dal sistema bancario. L’attenzione nella gestione del credito, la capacità di ascolto e di interpretare le esigenze dei clienti, nonostante le difficoltà della congiuntura, ha consentito di contenere l‘incidenza dei crediti non performing al 3,2 % in ulteriore contrazione rispetto allo scorso anno.
La fiducia di clienti e soci trova ulteriore riscontro nella dinamica dei depositi della clientela che ammontano a 640,9 milioni di euro, in ulteriore crescita del 8,1% rispetto al 2020.
La Don Rizzo ha continuato, anche nel 2021, a contribuire alla tenuta del contesto socio-economico, onorando appieno la propria missione e storia di banca mutualistica del territorio, operando a 360 gradi sul territorio. Con l’intermediazione della Banca è stato possibile attivare i fondi del Ministero dell’Università e del Fondo Sociale Europeo, finanziando oltre 50 percorsi formativi universitari e, tra questi, permettendo a dieci studenti dell’Università di Palermo di frequentare un corso universitario alla Florida International University di Miami.
Pur nella consapevolezza degli elementi di incertezza che gravano sulle prospettive economiche e, più in generale, della nostra società la Banca proseguirà nel determinato sostegno dell’economia reale e nell’altrettanto determinata attività per il miglioramento della qualità degli attivi e il generale efficientamento della gestione in un’ottica di vicinanza ai bisogni della clientela e presidio del territorio coerentemente con la sua storia di banca locale. Le prospettive per il 2022 si sono rapidamente deteriorate a seguito dell’escalation delle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina sfociate in un conflitto i cui possibili sviluppi, sono al momento incerti. Sono tuttavia evidenti le difficoltà sul fronte delle catene globali del valore, il rincaro dei prodotti energetici e gli elevati livelli di debito, che insidiano la stabilità finanziaria e sociale con l’aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali. Né si possono sottacere, qualora il conflitto tra Russia e Ucraina dovesse proseguire a oltranza, ulteriori inferenze al ribasso delle prospettive di crescita dell’economia mondiale e di quella europea, in particolare.
“In una congiuntura drammatica come mai dal secondo dopoguerra, la Banca ha continuato e proseguirà nel suo impegno “senza se e ma” a sostenere la comunità - dichiara il direttore dell’istituto di credito, Antonio Pennisi - portando avanti il modello di “Banca tradizionale” impegnata nell’intermediazione del risparmio nell’interesse della comunità locale, mantenendo le risorse sul territorio, evitando le lusinghe dei circuiti finanziari, continuando in un “modello operativo ormai ultracentenario” che è stato ed è la nostra ragione d’essere, rimanendo attenti alle esigenze del territorio e all’evolversi delle situazioni economiche, sociali e tecnologiche.”
Il Presidente Sergio Amenta sottolinea come “la storia ha dimostrato la capacità delle banche cooperative mutualistiche di contribuire a ridurre la disuguaglianza dei redditi in ragione della loro funzione inclusiva ed anticiclica, fondata sul finanziamento indiretto dell’occupazione. Intermediari legati ai territori, le banche mutualistiche di comunità, come la nostra, hanno accresciuto negli anni la capacità di attrarre e costruire fiducia. Nel prossimo futuro il Paese riceverà 200 miliardi dalla Comunità europea, si tratta di una opportunità irripetibile che richiede capacità progettuale ed efficienza realizzativa, decisive per il destino delle prossime generazioni. Il ricorso inevitabile ad ulteriore debito pubblico - conclude il Presidente - dovrà essere come non mai produttivo per non diventare una zavorra insostenibile per la ripresa economica e sociale dell’intero paese. Tutte le energie dovranno essere impegnate in questo cantiere: la Banca Don Rizzo ci sarà, ricercando e costruendo gli equilibri e gli assetti più utili e coerenti per superare le difficoltà, come ha fatto storicamente dalla sua origine fino ad oggi”.

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