Concorsi truccati: rettore UniPa scrive una lettera a docenti e studenti. "Il nostro ateneo è sano"

In una lettera a docenti, personale tab e socio-sanitario e studenti, il rettore dell'Università di Palermo commenta l'indagine che due giorni fa ha scosso il Policlinico. L'indagine riguarda alcune vicende concorsuali, "pur incrociate, per uno degli indagati, con altri aspetti del tutto estranei al contesto universitario", dice il rettore. "Siamo assolutamente fiduciosi nella capacità del nostro sistema giudiziario e della magistratura di potere ricostruire il reale andamento dei fatti avvenuti - spiega -. Abbiamo tuttavia, in questo frangente, il dovere di rivendicare con convinzione che il nostro ateneo costituisce un organismo sano, rispettoso della legalità e del principio della valorizzazione del merito".
"La nuova governance - aggiunge - si è immediatamente assunta la responsabilità di intervenire con modifiche radicali del Regolamento per le chiamate dei docenti. Siamo pienamente consapevoli - osserva - che, come più volte segnalato anche dalla Ministra Messa, il sistema concorsuale italiano richiede importanti modifiche".
"Ai colleghi coinvolti, chiamati ad affrontare un periodo estremamente doloroso dal punto di vista umano e personale, continueremo a riservare - senza deflettere dalla ferma e inappellabile condanna di eventuali comportamenti criminosi che la magistratura dovesse infine accertare, e fermi restando i provvedimenti che già nell'immediato l'Ateneo sta adottando nei loro confronti - il rispetto e la vicinanza che i contesti umani e le lunghe consuetudini di collaborazione trascorsi richiedono e impongono, nel pieno rispetto del principio ineludibile della presunzione di innocenza", conclude.

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