La Guardia di finanza ha scoperto un’agenzia di intermediazione che avrebbe modificato i dati delle polizze per beneficiare indebitamente della differenza tra il premio corrisposto dal contraente in buona fede e quello effettivamente versato alla compagnia assicurativa senza che i clienti lo sapessero. Sono indagati a vario titolo per associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività assicurativa, accesso abusivo alle banche dati e truffa assicurativa. Cinque provvedimenti di interdizione per 6 mesi, con obbligo di dimora nel comune di residenza In particolare l’ipotizzato meccanismo fraudolento si sarebbe basato sulle: false attestazioni di residenza dei contraenti presso Comuni connotati da un parametro tariffario più vantaggioso; le alterazioni dei certificati dello stato di famiglia per far risultare il sottoscrittore della polizza quale convivente con persone rientranti in classi di merito più favorevoli per usufruire delle agevolazioni previste della c.d. “Legge Bersani”.Al fine di reperire i dati utilizzati per la predisposizione della falsa documentazione, gli indagati avrebbero effettuato anche accessi non autorizzati alla banca dati dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA).
Al momento ai presunti autori dei reati sono contestate 238 polizze verosimilmente irregolari.
Quattro degli indagati, infine, risultano percepire direttamente o tramite il proprio nucleo familiare il “reddito di cittadinanza ”, beneficio che, in conformità alle disposizioni vigenti, verrà immediatamente sospeso.
"L’odierna attività di servizio sottolineano dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, testimonia la costante attenzione ed il perdurante impegno profuso nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, nel contrasto ad ogni forma di illegalità nell’esercizio di attività professionali regolamentate e riservate per legge a soggetti in possesso di specifici requisiti, nonché a tutela dei cittadini e della leale concorrenza nel mercato".
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