Mattarella in aula bunker dell' Ucciardone commemora Falcone e Borsellino. Procuratore gen.di Cassazione Salvi : "Verità Stragi ancora incompleta"

di Ambra Drago
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è arrivato nell'aula bunker del carcere Ucciardone - ed è stato accolto con un applauso - per la cerimonia di commemorazione dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti di scorta uccisi nelle stragi di Capaci e via D'Amelio trent'anni fa.L'evento si inserisce nell'ambito della Conferenza internazionale dei procuratori generali dei 46 Paesi del Consiglio d'Europa e degli Stati osservatori e della sponda sud del Mediterraneo.A prendere la parola il procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi che ha salutato il neo Procuratore nazionale antimafia Melillo presente nell'aula Bunker per poi ricordare i giudici Borsellino, Falcone e Morvillo e gli agenti di scorta."Falcone e Borsellino sono stati certo isolati- ha sottolineato il procuratore Salvi, ma non sono mai stati soli. Coloro che progettarono gli attentati e li eseguirono sono stati processati e condannati ma la verità è ancora incompleta manca il quadro per definire le complicità" .
Per ricordare il sacrificio di tutti i servitori dello Stato è stato proiettato un video realizzato dalla Polizia. Il coro unanime dei relatori è stata la ricerca della verità a distanza di trent'anni da entrambe le Stragi. Matteo Frasca, Presidente dellaCorte d'Appello di Palermo ha sottolineato come non ci sia la voglia di rassegnarsi anzi bisogna cercare la verità anche per elaborare un lutto e l'impegno per la verità ho concluso Frasca riguarda non solo la magistratura ma tutte le forze sane del Paese.
Lia Sava, da poco procuratrice generale della Repubblica di Palermo ha ricordato come la sua generazione di magistrati proprio nel 92' muoveva i primi passi nello svolgimento delle funzioni e che tanti, tra cui lei, decisero di venire a Palermo. "Perchè di fronte a tanto sangue- ha sottolineato Sava- non era possibile un immobilismo sterile. A Caltanissetta ho svolto indagini nel processo "Capaci bis" e "Borsellino quater" e quindi posso affermare con certezza che la ricerca della verità non si è mai fermata e non si fermerà. Possiamo dire con orgoglio che abbiamo reagito alle Stragi.Abbiamo onorato la memoria dei giudici e siamo riusciti a far camminare le loro idee sulle nostre gambe.E grazie ai nostri morti abbiamo compreso cosa deve contraddistinguere un magistrato, studio delle carte processuali, capacità di riconoscere i propri errori e equilibrio.E lei Presidente- conclude Lia Sava- rimarrà un punto di riferimento imprescindibile per non smarrire l'impegno di essere magistrati.Un ricordo è giunto anche dalla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese sottolineando come nel 92' la Repubblica fu colpita al cuore e il che in quel momento sembrava impossibile sconfiggere. " Il grido di protesta degli italiani, ha sottolineato la ministra- è diventato pensiero e azione e si dispiegò un nuovo processo di ammodernamento dell'impianto normativo antimafia ancora oggi patrimonio del nostro Paese. In questi 30 anni giorno dopo giorno, il perseguimento di un'utopia ha consentito di ottenere risultati straordinaria.Il codice antimafia nel 2011 ha contribuito a contrastare la potenza finanziaria delle organizzazioni criminali. Le mafie possono essere sconfitte colpendo il denaro".

Un riferimento anche al PNRR e gli aiuti che arriveranno. "Ci attende una stagione di finanziamenti e investimenti e sta a noi ad assicurare che i flussi finanziari vengano schermati dalle ingerenze e dai condizionamenti criminali in un mondo globalizzato dove le mafie agiscono su piani molteplici. Per tale ragione è necessario stringere alleanze tra Stati e il rafforzamento della cooperazione internazionale di Polizia e in materia giudiziaria è alla base della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità firmata a Palermo 22 anni fa, cooperazione ancor più necessaria oggi".
Tra gli interventi previsti alla commemorazione anche quello della ministra della Giustizia, Cartabia: "oggi essere qui è in segno di gratitudine e rinnovare il nostro impegno affinchè la voce del diritto possa tornare a prevalere. La nostra Repubblica trent'anni fa riuscì a mostrare con il sacrificio dei suoi uomini migliori il volto migliore.In quel momento e uso le parole di Paolo Borsellino, comprese che la lotta alla mafia doveva essere un movimento culturale e morale che coinvolgesse le future generazioni, le più adatte a sentire sulla pelle il fresco profumo di libertà.Occorreva e occorre oggi accompagnare il lavoro giudiziario a un'attività di sensibilizzazione dei giovani di cui si occupava anche la giudice Francesca Morvillo.E se oggi 46 procuratori sono presenti c'è la consapevolezza della necessità di un approccio condiviso a livello europeo contro il crimine organizzato. Prevede la necessità di standard comuni e grazie agli strumenti di soft law. Vorrei sottolineare anche il secondo protocollo sul Cybercrime aperto alla firma degli Stati membri del Consiglio d'Europa alla fine del 12 maggio anche questa una nuova frontiera di azione comune". E in tema di cooperazione giudiziaria la ministra sottolinea quanto sia importante anche al livello di reati di crimini di guerra. "Posso confermare come l'Italia invierà in Ucraina un gruppo di esperti interforze compreso un contingente della nostra polizia penitenziaria, magistrati per essere di supporto in risposta a un appello lanciato dalla procuratrice generale di Kiev". Nell'aula dove si svolse il Maxiprocesso, erano presenti anche la professoressa Maria Falcone, il già procuratore di Trapani, Alfredo Morvillo (fratello di Francesca) e poi il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il sindaco Orlando, il vice presidente della Regione, l'avvocato e professore Gaetano Armao e il Presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè. Infine presenti le più alte cariche militari e l'arcivescovo di Palermo, monsignor, Corrado Lorefice.


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