“Pellegrina sugnu”, l’omaggio a Santa Rosalia di Fabrizio Lupo con la ballerina Elisa Barucchieri e l’Arianna Art Ensemble

“Pellegrina sugnu”, l’omaggio a Santa Rosalia di Fabrizio Lupo con la ballerina Elisa Barucchieri e l’Arianna Art Ensemble. Lo spettacolo, nell’ambito delle iniziative collaterali per il 398esimo Festino di Santa Rosalia, andrà in scena il 13 luglio, alle 21, allo Spasimo. Nell’ambito delle iniziative collaterali in vista del 398esimo Festino di Santa Rosalia, inserito nel Festinello Fringe, andrà in scena, il 13 luglio, alle 21, allo Spasimo di Palermo, lo spettacolo “Pellegrina sugnu” (inserito anche nella stagione concertistica dell’Associazione MusicaMente di Palermo). Uno spettacolo, su libretto e regia di Fabrizio Lupo, dove leggende si intrecciano con la storia, le devozioni, le immagini, i simulacri, i carri allegorici, le edicole votive. Con protagonisti la ballerina e coreografa Elisa Barucchieri e gli attori, Elena Pistillo, Maurizio Maiorana e il soprano Martina Licari. Le musiche, affidate all’esecuzione dell’Arianna Art Ensemnble, sono di Paolo Rigano, Maurizio Maiorana, Giovanni Sollima.
Comporranno, invece, per occasione l’Arianna Art Ensemble: Andrea Rigano (violoncello solista), Francesco Colletti e Federico Brigantino (violini), Giorgio Chinnici (viola), Alberto Baldo (violoncello), Cinzia Guarino (pianoforte), Paolo Rigano, (chitarra, oud e liuto). Un’opera melangè fatta di immagini che si intrecciano col canto lirico e che si amalgamano con la danza della coreografa Elisa Barucchieri, nell'intento di restituire alle forme del contemporaneo una storia che si ripete ormai da quasi quattrocento anni. Presenti nel corso dello spettacolo anche alcuni frammenti delle immagini tratte dal film documentario di Costanza Quatriglio per il CSC Sicilia, che verranno proiettate sui muri dello Spasimo come la memoria visiva delle precedenti edizioni del Festino. “Uno studio-drammaturgico narrato su musica e immagini che imbastisce le prime tessere della composizione come grani di un rosario che scandisce le tre radici della sua struttura: la vita, i fatti della peste e il Festino, "Triunfu" per grazia ricevuta dell'intera città – spiega Fabrizio Lupo - uno studio-orazione nella speranza di liberazione dalle pesti dell'oggi che sino a quando ci perseguiteranno necessitano di continue preghiere in forma di canto”.

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