Il 25 settembre, gli italiani sono chiamati ad esprimere il loro voto. Al di là degli umori sociali, al di là delle presunte sicurezze, sia in un senso sia nell’altro, relative a chi risulterà vincitore di questa tornata elettorale, riteniamo sia il momento di fermarsi un attimo a riflettere e a cercare di capire quale dovrebbe essere l’Italia che verrà.Unione Popolare pensa che ricompensare con equità e rispettare il lavoro, lottare per la sicurezza economica e contro la povertà e per il rispetto della fascia più fragile della popolazione, migliorare la sanità pubblica e la pubblica amministrazione introducendo maggiori servizi di prossimità per il cittadino anche attraverso la valorizzazione delle capacità ed esperienze del personale sanitario e della pubblica amministrazione, ridare dignità all’istruzione e investire nella ricerca, fermare l’autonomia differenziata e salvaguardare i beni comuni e i servizi locali, trasformare il sistema energetico e dei trasporti al fine attuare una vera
riconversione ecologica, proteggere l’ambiente e sostenere l’agricoltura, ricostruire la nostra industria favorendo un nuovo modello di sviluppo con al centro la cultura, tassare di meno chi ha poco e maggiormente chi ha tantissimo, combattere contro le mafie e la corruzione e garantire una giustizia equa, far crescere i diritti e le libertà per tutti gli individui, perseguire la pace e la democrazia in Europa e nel mondo, siano elementi essenziali proprio per la costruzione, anzi la rifondazione, del nostro paese. In sintesi, la domanda da porsi il 25 settembre all’interno della cabina elettorale è semplice: «Sono dalla parte degli oppressi o degli oppressori?». Unione Popolare non ha alcun dubbio, è dalla parte degli oppressi e per questo vi chiede di votarla. Perché è necessario tornare a votare con entusiasmo, ricominciare a credere nella buona politica e tenere aperta l’alternativa ad un altro mondo possibile.
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