Recidivo anche su questo modo di agire dopo aver definito a "trattativa privata" l'accordo Stato-Regione rinunciando agli 8 miliardi per il riconoscimento delle accise alla Sicilia, senza addirittura richiedere il parere dei propri assessori da formalizzare con apposita e preventiva delibera di giunta.
Il presidente Schifani prima di avventurarsi nel suo ulteriore gesto di "prostituzione politica" nei confronti dei partiti romano centrici che lo hanno individuato come miglior "servo sciocco" avrebbe dovuto pretendere l'applicazione integrale dello Statuto di autonomia siciliana per garantire ai siciliani gli oltre 10 miliardi di euro l'anno derivanti dalla leale attuazione degli art. 36, 37 e 38 dello statuto siciliano. I siciliani morti per ottenere lo Statuto di autonomia si saranno rivoltati nella tomba a seguito dell'ulteriore svendita rappresentata dal voto favorevole di Schifani alla proposta di autonomia differenziata del ministro Calderoli. Tutto questo conferma quanto da noi denunciato in campagna elettorale in merito al ruolo di Schifani: il becchino della Sicilia». Lo dichiara il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca.
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