Boris Giuliano ucciso dalla mafia 44 anni fa. Questore." Un grande investigatore. Un modo per ricordare lui e i nostri caduti è continuare a contrastare la mafia"

di Ambra Drago
Quarantaquattro anni fa veniva ucciso il capo della Squadra Mobile di Palermo, Boris Giuliano. L'abile investigatore, originario di Piazza Armerina venne assassinato al bar Lux, in via Francesco Paolo Di Blasi, da Leoluca Bagarella, cognato del boss Totò Riina, con sette colpi di pistola. Oggi la figura di Giuliano, entrato in Polizia nel 1963, dopo la strage di Ciaculli, è stato ricordato dai suoi familiari alla presenza del vice capo  della Polizia, il prefetto Vittorio Rizzi e dal questore Leopoldo Laricchia. Alla cerimonia presente il figlio di Giuliano, il neo capo del Dac, Alessandro con la moglie, la sorella Emanuela e la signora Ines Leotta. Insieme a loro anche le alte cariche delle altre Forze dell'Ordine, la prefetta Maria Teresa Cucinotta e l'assessore Giovanna Volo, delegata dal Governo regionale. Un ricordo sullo spessore di Giuliano, che fu il primo a intuire i legami tra Cosa nostra e la politica. Il suo metodo investigativo confluito nella classica frase "Follow the money" maturato anche da un pregresso confronto anche con i colleghi nell'Fbi è stato espresso dal Questore Laricchia.

 "Ricordiamo e facciamo memoria di un grande investigatore. Quest'anno è significativo sicuramente per la cattura di Matteo Messina Denaro ma è anche un anno, come quelli che precedono, in cui ci sono state davvero  tante operazioni fatte da noi ma anche dalle altre Forze di Polizia. Ed è il modo migliore di ricordare e rendere omaggio ai nostri caduti. La complessità e trasversalità della mafia dev'essere sconfitta insieme al fenomeno nella sua completezza".
Subito dopo si è svolta una messa, celebrata dal cappellano della Polizia di Stato, Massimiliano Purpura, che ha sottolineato il valore di Giorgio Boris Giuliano del suo sacrificio per liberare la nostra terra dalla mafia ma anche  della "grandezza" della signora Ines che nel dolore ha portato avanti la famiglia e cresciuto con dei valori i figli. Ma soprattutto ha sottolineato come Giorgio Boris Giuliano abbia lasciato a tutti noi due parole importanti impegno e responsabilità soprattutto dinanzi le future generazioni.
 Un momento di raccoglimento nella chiesa di San Giuseppe Cafasso, a pochi metri dall'ospedale Di Cristina, che ha visto partecipare anche i diversi dirigenti della Polizia di Stato, nonchè la signora Montinaro (moglie del capo scorta del giudice Falcone ucciso anche lui il 23 maggio del 1992' ) che è presidente dell'associazione "Quarto Savona Quindici",  e una delegazione dell'Anps di Monreale. A conclusione è stata letta la consueta preghiera a San Michele Arcangelo protettore della Polizia. 

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