Assemblea regionale. Il selfie della vergogna in Commissione Bilancio e il buongusto dei politici dei tempi andati

di Giancarlo Drago
Ognuno di noi ha sempre pensato che il momento della soddisfazione o della mortificazione dovesse essere intimamente celebrato davanti a uno specchio, giudice inesorabile non solo dell’ estetica, ma spesso anche di quanto si cela dentro di noi.
Oggi lo specchio della società sono i selfie, moderna proiezione pubblica delle nostre vanità e spesso, senza che ce ne accorgiamo, delle nostre vergogne.
La politica non si è sottratta a questa evoluzione comunicativa, usandoli come strumento di informazione e di consenso.Non sempre però funziona, se non si ha buongusto e sensibilità, come nel caso di quello diffuso dal presidente della Commissione Bilancio dell’ Assemblea regionale siciliana al termine dei lavori per l’ approvazione del maxi emendamento alla manovra correttiva, che arriverà in questi giorni in aula. Un vero e proprio boomerang per l’indignazione che ha diffuso questa foto.L’ immagine festeggiava l’approvazione del maxi emendamento che finanzierà manifestazioni sportive, sagre, associazioni culturali e circoli ricreativi sponsorizzati dai 70 parlamentari che si sono spartiti una fetta della torta di un bilancio che comprende certamente anche interventi di assoluto interesse collettivo.

Ancora una volta, malgrado i consueti proclami del Governo su serietà e rigore, si è celebrato infatti il malcostume di inserire all’ ultimo minuto e dopo strenue contrattazioni, emendamenti che comprendono di tutto e di più.

Benefici all’ elettorato fedele, incentivi ai sostenitori in vista delle prossime consultazioni elettorali amministrative o europee.
Peccato che tutto questo avvenga con i soldi dei contribuenti, sottraendo questi fondi a risorse collettive sempre più esigue, in una regione dai bisogni crescenti.

Intanto i membri della Commissione Bilancio sono molto soddisfatti, anche se mancano nel selfie i colleghi del Pd. Le cose per loro vanno comunque bene e ci tengono a farcelo sapere.

I politici di una volta, dopo le spartizioni clientelari, avevano almeno il buongusto di non farci vedere il loro sorriso.



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