Quarantuno anni fa veniva ucciso dalla mafia Calogero Zucchetto un'abile poliziotto facente parte della Squadra Mobile di Palermo allora diretta dal vice questore Ninni Cassarà. Questa mattina a Largo degli Abeti, il Questore di Palermo, Vito Calvino ha deposto una corona sulla lapide che ne ricorda il sacrificio. Ad accompagnarlo il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, l' assessore comunale Giampiero Cannella in rappresentanza del sindaco Lagalla e Giuseppe Ippolito (cugino di secondo grado di Lillo). A noi di Siciliaunonews quest'ultimo ci ha raccontato il lato umano, il ricordo di Lillo Zucchetto. "Lui è quello che mi ha insegnato a camminare. Spesso si innervosiva quando io ero a casa ed non scendevo a giocare con gli altri bambini. Era un ragazzo solare. Ho solo ricordi belli. Mi ha persino portato alla prima partita allo stadio. Io avevo 11 anni quel 14 novembre di quarantuno anni fa. E ricordo che quel giorno vennero a prendermi a scuola i miei genitori (cosa che non facevano abitualmente) e capii che era accaduto qualcosa di grosso. Mi dissero che Lillo aveva avuto un incidente ma io non ci credetti altrimenti non mi sarebbero venuti a prendere. Sapevamo che il pericolo era imminente. Era un qualcosa in parte che si temeva. Lui disse chiaramente che aveva qualcosa da completare ma non ci è mai riuscito ".
Lillo Zucchetto amava il suo lavoro. Lui, originario di Sutera, entrato in polizia a 19 anni, lavorò a stretto contatto con il vice questore Ninni Cassará (ucciso il 6 agosto 1985), era diventato un esperto del territorio, specializzato nel dare la caccia ai latitanti. A bordo di una Vespa perlustrava i giardini di Ciaculli nel territorio dei Greco. Per l'uccisione di Zucchetto furono individuati come esecutori Mario Prestifilippo e Pino Greco detto "Scarpuzzedda". Come mandanti furono condannati anche i componenti della cupola mafiosa di Cosa nostra, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Raffaele Ganci e altri.
Deposizione della corona a Lillo Zucchetto e momento di preghiera con il cappellano della Polizia di Stato |
I bambini dell'ICS. Alberico Gentili con il Questore di Palermo Calvino (in alto a dx della foto) |
A Zucchetto che pagò con la vita la sua dedizione al lavoro ed alla legalità gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al valor civile con la seguente motivazione “Mentre conduceva una delicata operazione investigativa al fine della ricerca e della cattura di pericolosi latitanti, nel quadro della lotta alla criminalità organizzata, in un vile e proditorio agguato tesogli da ignoti criminali, veniva fatto segno a numerosi colpi mortali di arma da fuoco immolando, così, la giovane vita ai più alti ideali al servizio delle Istituzioni”.
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