Elezioni europee. Il paladino sindaco Orlando scende in campo, quasi solo, contro tutti

di Giancarlo Drago
Agli ex parlamentari europei è rimasto il bel ricordo dei viaggi, delle cene, di lauti stipendi, rimborsi spese e indennità varie, c’era anche un congruo assegno che permetteva loro di ….. reinserirsi nella propria patria dopo la lunga esperienza fra Bruxelles e Strasburgo. Anche se l’impegno lassù durava due o tre giorni a settimana, non tutte le settimane.
Ma che ricordo hanno lasciato in quelle aule questi nostri rappresentanti spesso incapaci di esprimersi persino in un italiano decente, figurarsi dialogare in inglese, fino a pochi anni fa lingua perlopiù ignota a troppi.Sin dall’ inizio il viatico europeo ha rappresentato una sodisfacente consolazione per chi non aveva trovato migliore collocazione nel proprio partito o era già stato deluso dalle urne, ma…meritava. E questo spettacolo si ripeteva puntualmente , anche oggi, in quasi tutti i partiti. Specie in quelli che sono all’ opposizione o che temono la tradizionale breve legislatura italiana.

Non fa sorridere e merita rispetto quindi l’annunciata candidatura di Leoluca Orlando che dopo trent’anni con il supporto non certo di un grande partito , punta a tornare a Bruxelles dove ha lavorato dal 1994 al 1999 ricoprendo anche incarichi di prestigio.

Negli oltre 22 anni, non consecutivi, alla guida di Palermo, Orlando seppe suscitare gli iniziali consensi per una “Primavera” mai sbocciata completamente , il disimpegno dai riti di una politica stantia e opaca, per poi guidare una città complessa incapace di venir fuori completamente dai suoi atavici mali. Giudizi contrastanti per la sua amministrazione nei vari periodi, qualche critica ingenerosa al suo narcisismo, la certezza di un rappresentante di Palermo ricco di rapporti personali internazionali ai massimi livelli, apprezzato in tutto il mondo senza rigide collocazioni ideologiche, con un’ottima esperienza di parlamentare comunitario. E parla anche le lingue.

Il Pd non lo ha voluto, Alleanza Verdi Sinistra lo ha accolto subito senza troppo sottilizzare fra quanto li può unire e quanto lui sia poco imbrigliabile. . Lui sa, che comunque, a 76 anni si rimette in gioco puntando sul suo nome. Comunque andrà, non si potrà sentire sconfitto.

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