Il Forum proseguirà poi con gli interventi di Xabier Barandiaran, Associate Professor at the Faculty of Social and Human Sciences of the University of Deusto, Pio Parma, Senior Consultant Area Scenari e Intelligence e Coordinatore dell’Act Tank Sicilia, The European House - Ambrosetti, Alessandro Pernice, Head of Unit - EU Affair Expert and Senior Project Manager, ARCES, Giovanni Barbieri, International Project Coordinator LAND, Gioia Gange, Direttore editoriale zoemagazine.net/Cofounder ALBAMEDIA, Raffaele Trapasso, Senior Economist at the OECD Centre for Entrepreneurship, MEs, Regions & Cities, Nicola Francesca, associato di Microbiologia enologica ed agroalimentare UniPa, Salvatrice Vizzini, Vicecoordinatrice del Dottorato Associato in Transizione Ecologica – UniPa, Carmine Bianchi, ordinario in Management & Governance – UniPa. “L’iniziativa è volta a favorire sinergie e network, cruciali per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e conseguentemente per rendere il Mediterraneo più resiliente in un contesto sempre più globalizzato – spiega il Direttore del CSTE Maurizio Cellura – La collaborazione diventa, dunque, un catalizzatore sia di attrattività interna, attraverso l’individuazione e la valorizzazione delle risorse esistenti nel territorio, sia di attrattività esterna, favorendo la creazione di nuove opportunità, in particolare per il tessuto imprenditoriale green”. Con quest’obiettivo si proseguirà con la sessione pomeridiana che ospiterà diversi “focus group”, ciascuno focalizzato sui seguenti temi:
Focus Group #1 | Promuovere percorsi di sviluppo socio-economico, culturale e ambientale focalizzati sulla filiera agroalimentare sostenibile; Focus Group #2 | Favorire il riequilibrio territoriale per il perseguimento di una giustizia socio-spaziale e il miglioramento delle condizioni socio-economiche, culturali e ambientale; Focus Group #3 | Imprenditorialità e innovazione per il contrasto allo spopolamento delle aree interne: nuovi modelli economico-sociali. “Ciascun tavolo di discussione sarà costituito da un numero circoscritto di stakeholder provenienti da ambiti di attività diversi – conclude Cellura – Ciò al fine di poter includere il più possibile diverse prospettive ed esperienze in funzione della natura composita del tema discusso. Il lavoro svolto da ciascun focus group costituirà infine la base per una sessione plenaria durante la quale saranno presentati i punti chiave emersi”.
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